La scrittura drammatica è basata su una serie di tecniche, dipendenti da un gran numero di fattori, anche esterni al mondo teatrale. Il volume si sofferma ad analizzare parte di queste tecniche, specificamente quelle che presiedono alla “sintassi”, intesa come architettura, del testo drammatico, secondo un piano d’indagine che potremmo definire drammatologico. L’idea di schedare e di studiare in maniera sistematica l’organizzazione sintattica che presiede alla complessa struttura spaziotemporale del testo coglie lo spunto da una carenza avvertita anche in sede di didattica universitaria: si è cercato, pertanto, di spiegare - anche con la messa a punto di una terminologia adeguata laddove essa risultava insoddisfacente o assente - secondo quali regole non scritte l’autore realizza la concatenazione delle scene, degli atti e dei cambi di quadro; come decide la scansione spaziotemporale dei vari avvenimenti; come è possibile definire una norma rispetto a cui identificare lo scarto prepotente del teatro novecentesco. Tale approccio “drammatologico” è poi adottato nei due capitoli storici, che presentano l’evoluzione della sintassi drammatica nei testi teatrali del ’500 e del ’700, cercando di mettere in evidenza le caratteristiche comuni al secolo e le eventuali differenze in grado di rendere certi testi innovativi o addirittura rivoluzionari.

L'annodamento degl'intrighi. Studi di sintassi drammatica

DEL GATTO, ANTONELLA;
2007-01-01

Abstract

La scrittura drammatica è basata su una serie di tecniche, dipendenti da un gran numero di fattori, anche esterni al mondo teatrale. Il volume si sofferma ad analizzare parte di queste tecniche, specificamente quelle che presiedono alla “sintassi”, intesa come architettura, del testo drammatico, secondo un piano d’indagine che potremmo definire drammatologico. L’idea di schedare e di studiare in maniera sistematica l’organizzazione sintattica che presiede alla complessa struttura spaziotemporale del testo coglie lo spunto da una carenza avvertita anche in sede di didattica universitaria: si è cercato, pertanto, di spiegare - anche con la messa a punto di una terminologia adeguata laddove essa risultava insoddisfacente o assente - secondo quali regole non scritte l’autore realizza la concatenazione delle scene, degli atti e dei cambi di quadro; come decide la scansione spaziotemporale dei vari avvenimenti; come è possibile definire una norma rispetto a cui identificare lo scarto prepotente del teatro novecentesco. Tale approccio “drammatologico” è poi adottato nei due capitoli storici, che presentano l’evoluzione della sintassi drammatica nei testi teatrali del ’500 e del ’700, cercando di mettere in evidenza le caratteristiche comuni al secolo e le eventuali differenze in grado di rendere certi testi innovativi o addirittura rivoluzionari.
2007
9788820740948
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/103862
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