Architettura (e) Metafisica. Osservazioni sull’architettura delle ‘città nuove’

Il testo affronta le connessioni fra la poetica metafisica ed il linguaggio figurativo, fortemente simbolico, dell’architettura delle ‘città nuove’ sorte negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. E’ in queste architetture che vengono sperimentati nuovi linguaggi pianificatori e di progetto, caratterizzati da un’impostazione visibilmente antimoderna, fondata piuttosto nella cultura urbana delle piazze medioevali e rinascimentali; una progettazione che adotta, non a caso, i medesimi codici (figura/sfondo, piano pittorico/oggetto) impiegati nella pittura metafisica. E nel contempo appare indubbio come le suggestioni espresse da De Chirico nelle piazze d’Italia vengano evocate in una consistenza tridimensionale, sembrando materializzarsi e farsi pietra nelle scenografie architettoniche delle piazze delle città pontine; sensazione amplificata dall’evidente processo di semplificazione del linguaggio architettonico classico operato in quegli anni e dal carattere di estraniamento imposto dalla comunicazione diretta fra le piazze e la campagna circostante.