La trascrizione della stima con cui Maderno conteggiò ad agosto 1595 i lavori di restauro della chiesa di S. Silvestro in Capite, iniziati alla fine del 1593, permette di ricostruire sia l’impianto della chiesa medievale, sia di dirimere la questione circa l’apporto dato da Francesco da Volterra e dal successore, Carlo Maderno, nella fase esecutiva. Nel 1518 ca. Pier Soderini, esule fiorentino a Roma, chiese un progetto a Michelangelo per l’altare maggiore della chiesa delle Clarisse di S. Silvestro; doveva essere posto sulla parete divisoria tra il presbiterio e il coro delle monache, che veniva spostato sopra l’ingresso della chiesa. Il disegno è stato identificato da Guglielmo de Angelis d’Ossat tra altri disegni conservati nella collezione di Casa Buonarroti a Firenze; il progetto non venne realizzato e l’altare fu poi costruito probabilmente su progetto di Benedetto da Rovezzano. In quell’occasione, lo scalpellino fiorentino Antonio del Tanghero eseguì un rilievo della chiesa da inviare a Michelangelo, per evidenziare dove andava inserito il nuovo altare. Il confronto tra questa pianta, la descrizione della chiesa fatta da Ugonio nel 1588 – che dimostra come la struttura nel frattempo non fosse stata modificata - una planimetria e una sezione di progetto del 1591 firmate dal Volterra, la chiesa realizzata e la stima del 1595 permettono di ricostruire la struttura antica e quella, tuttora esistente, della fine del sec. XVI. L’analisi della stima citata e di altri documenti dell’Archivio delle Clarisse, consente di verificare le variazioni apportate al progetto per la chiesa del 1591 nella realizzazione che, in base a riflessioni critiche sulla documentazione rintracciata, è possibile attribuire interamente all’architetto toscano. Carlo Maderno († 1629), quale architetto delle Clarisse dopo la morte di Volterra († sett. 1594), fu attivo in altri lavori di loro proprietà; tra queste va ricordata la cappella Odeschi nella stessa chiesa di S. Silvestro, un’opera trascurata dalla storiografia, poi completamente ristrutturata.

La fabbrica di S. Silvestro "in capo di Roma" nel sec. XVI e l'opera di Carlo Maderno

MARCUCCI, Laura
2001-01-01

Abstract

La trascrizione della stima con cui Maderno conteggiò ad agosto 1595 i lavori di restauro della chiesa di S. Silvestro in Capite, iniziati alla fine del 1593, permette di ricostruire sia l’impianto della chiesa medievale, sia di dirimere la questione circa l’apporto dato da Francesco da Volterra e dal successore, Carlo Maderno, nella fase esecutiva. Nel 1518 ca. Pier Soderini, esule fiorentino a Roma, chiese un progetto a Michelangelo per l’altare maggiore della chiesa delle Clarisse di S. Silvestro; doveva essere posto sulla parete divisoria tra il presbiterio e il coro delle monache, che veniva spostato sopra l’ingresso della chiesa. Il disegno è stato identificato da Guglielmo de Angelis d’Ossat tra altri disegni conservati nella collezione di Casa Buonarroti a Firenze; il progetto non venne realizzato e l’altare fu poi costruito probabilmente su progetto di Benedetto da Rovezzano. In quell’occasione, lo scalpellino fiorentino Antonio del Tanghero eseguì un rilievo della chiesa da inviare a Michelangelo, per evidenziare dove andava inserito il nuovo altare. Il confronto tra questa pianta, la descrizione della chiesa fatta da Ugonio nel 1588 – che dimostra come la struttura nel frattempo non fosse stata modificata - una planimetria e una sezione di progetto del 1591 firmate dal Volterra, la chiesa realizzata e la stima del 1595 permettono di ricostruire la struttura antica e quella, tuttora esistente, della fine del sec. XVI. L’analisi della stima citata e di altri documenti dell’Archivio delle Clarisse, consente di verificare le variazioni apportate al progetto per la chiesa del 1591 nella realizzazione che, in base a riflessioni critiche sulla documentazione rintracciata, è possibile attribuire interamente all’architetto toscano. Carlo Maderno († 1629), quale architetto delle Clarisse dopo la morte di Volterra († sett. 1594), fu attivo in altri lavori di loro proprietà; tra queste va ricordata la cappella Odeschi nella stessa chiesa di S. Silvestro, un’opera trascurata dalla storiografia, poi completamente ristrutturata.
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