L’abitato è cinto da diversi circuiti murari difensivi e sostruttivi, che presentano almeno due fasi di utilizzazione, una databile alla fase ellenistico-romana, mentre la seconda ad età tardo-medievale. Sulla sommità del colle, che fungeva da acropoli, sono stati portati in luce due templi, “Tempio A” e “Tempio B”, ascrivibili al periodo tra III e I sec. a.C. Il primo tempio (A) risulta poco conservato, soprattutto per la parte relativa al podio, scavato direttamente nel substrato roccioso della collina. Il secondo, il Tempio B, ancora in fase di scavo, è molto interessante, sia per la tipologia di materiali, sia per le fasi più tarde di riutilizzo dell’area, con sepolture altomedievali che riutilizzano i materiali lapidei del tempio. Da segnalare è la presenza di numerosissimi frammenti di intonaci colorati, con una decorazione ad onde, attestati anche in area campana e tarentina.

Capestrano 2016. L'Abitato

Oliva Menozzi;DI VALERIO, EUGENIO
2016-01-01

Abstract

L’abitato è cinto da diversi circuiti murari difensivi e sostruttivi, che presentano almeno due fasi di utilizzazione, una databile alla fase ellenistico-romana, mentre la seconda ad età tardo-medievale. Sulla sommità del colle, che fungeva da acropoli, sono stati portati in luce due templi, “Tempio A” e “Tempio B”, ascrivibili al periodo tra III e I sec. a.C. Il primo tempio (A) risulta poco conservato, soprattutto per la parte relativa al podio, scavato direttamente nel substrato roccioso della collina. Il secondo, il Tempio B, ancora in fase di scavo, è molto interessante, sia per la tipologia di materiali, sia per le fasi più tarde di riutilizzo dell’area, con sepolture altomedievali che riutilizzano i materiali lapidei del tempio. Da segnalare è la presenza di numerosissimi frammenti di intonaci colorati, con una decorazione ad onde, attestati anche in area campana e tarentina.
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