La maggiore differenza tra il clima urbano e quello della campagna circostante che influisce sul nostro comfort, consiste nella temperatura dell’aria e nella velocità del vento in prossimità del livello stradale. Questa differenza dipende dalle differenze del bilancio termico radiativo dell’ambiente urbano; lo scambio termico convettivo tra il suolo e gli edifici, il flusso d’aria che lambisce questi e il calore endogeno prodotto dalla città stessa. La crosta urbana immette nei strati bassi dell’atmosfera, una quantità di fumi e di materiali inquinanti sospesi che modificando radicalmente lo spettro radiativo filtrano l’energia raggiante variandola sia quantitativamente sia qualitativamente. L’energia che comunque arriva sulla superficie costruita viene rapidamente trasformata in energia termica a bassa temperatura dal costruito (asfalto, tetti in laterizi, coperture piane lastricate, pareti verticali) e in parte viene riflessa nell’infrarosso . La superficie costruita trasforma l’energia radiante in calore sensibile con un processo termodinamicamente grezzo, mentre la superficie vegetale trasforma l’energia radiante in materia con un ciclo fotochimico quanto mai sofisticato. Studiando la crosta urbana e l’interrelazione con l’energia radiante si devono tenere presenti le ombre portate e proprie che interagiscono con la dinamica di trasformazione e conversione, i coefficienti di assorbimento dei diversi materiali, le masse, le differenze di temperatura determinate dagli stessi edifici. Oggi si tende ormai a considerare la città come un organismo con il suo proprio metabolismo interno. Da numerosi studi e misurazioni sul campo si è notato, innanzitutto, come la formazione dell’”isola di calore” sia un elemento che accomuna quasi tutti i centri urbani

Parametri climatici locali del microclima urbano

LEPORE, Michele
2008-01-01

Abstract

La maggiore differenza tra il clima urbano e quello della campagna circostante che influisce sul nostro comfort, consiste nella temperatura dell’aria e nella velocità del vento in prossimità del livello stradale. Questa differenza dipende dalle differenze del bilancio termico radiativo dell’ambiente urbano; lo scambio termico convettivo tra il suolo e gli edifici, il flusso d’aria che lambisce questi e il calore endogeno prodotto dalla città stessa. La crosta urbana immette nei strati bassi dell’atmosfera, una quantità di fumi e di materiali inquinanti sospesi che modificando radicalmente lo spettro radiativo filtrano l’energia raggiante variandola sia quantitativamente sia qualitativamente. L’energia che comunque arriva sulla superficie costruita viene rapidamente trasformata in energia termica a bassa temperatura dal costruito (asfalto, tetti in laterizi, coperture piane lastricate, pareti verticali) e in parte viene riflessa nell’infrarosso . La superficie costruita trasforma l’energia radiante in calore sensibile con un processo termodinamicamente grezzo, mentre la superficie vegetale trasforma l’energia radiante in materia con un ciclo fotochimico quanto mai sofisticato. Studiando la crosta urbana e l’interrelazione con l’energia radiante si devono tenere presenti le ombre portate e proprie che interagiscono con la dinamica di trasformazione e conversione, i coefficienti di assorbimento dei diversi materiali, le masse, le differenze di temperatura determinate dagli stessi edifici. Oggi si tende ormai a considerare la città come un organismo con il suo proprio metabolismo interno. Da numerosi studi e misurazioni sul campo si è notato, innanzitutto, come la formazione dell’”isola di calore” sia un elemento che accomuna quasi tutti i centri urbani
2008
9788860553140
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