Obiettivo. Malgrado i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, le gravidanze complicate da diabete mellito hanno tuttora un esito meno favorevole di quello registrato nella popolazione generale. Partendo da questa constatazione, lo scopo di questo studio è stato di esaminare gli aspetti strutturali e organizzativi dell’assistenza al diabete in gravidanza in Italia, come base di successivi interventi migliorativi in questo campo. Metodi. Le informazioni sono state ottenute per mezzo di un questionario, relativo all’anno 2004, proposto a tutti i 528 centri diabetologici attivi sul territorio italiano. Risultati. Dei 435 centri che hanno risposto al questionario, 312 (71,7%) si sono dichiarati effettivamente attivi nel campo del diabete in gravidanza. Circa la metà (45,8%) ha un ambulatorio dedicato, ma solamente nel 14,7% dei casi si tratta di un ambulatorio congiunto ostetrico/diabetologico. Anche se nell’81,4% dei centri è presente un’attività di screening del diabete gestazionale (GDM), il numero totale di casi diagnosticati ammonta solo allo 0,96% del totale dei nati vivi in Italia nell’anno. Solo una piccola percentuale dei centri (22,8%) ha inserito nei propri programmi educativi temi relativi alla riproduzione femminile, mentre il 51,8% svolge attività di counseling sul diabete in gravidanza sulle donne in carico, e il 62,8% è orientato a gestire autonomamente la programmazione della gravidanza. La maggior parte dei centri (78,3%) si dichiara intenzionata a seguire direttamente le proprie assistite durante la gravidanza, ma solo il 24% ha effettivamente esperienza di 5 o più gravidanze con pre-GDM in un anno. Conclusioni. L’assistenza al diabete in gravidanza in Italia presenta ancora molti aspetti critici. I principali problemi riguardano l’estensione dello screening del GDM, l’insufficiente programmazione della gravidanza per le giovani donne diabetiche e l’eccessiva parcellizzazione dell’assistenza al pre-GDM. Un significativo miglioramento dell’esito della gravidanza non può prescindere da una maggiore razionalizzazione dell’assistenza, che preveda un’organizzazione dei servizi articolata su diversi livelli di complessità.

Organizzazione dell’assistenza al diabete in gravidanza in Italia

VITACOLONNA, Ester;
2008-01-01

Abstract

Obiettivo. Malgrado i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, le gravidanze complicate da diabete mellito hanno tuttora un esito meno favorevole di quello registrato nella popolazione generale. Partendo da questa constatazione, lo scopo di questo studio è stato di esaminare gli aspetti strutturali e organizzativi dell’assistenza al diabete in gravidanza in Italia, come base di successivi interventi migliorativi in questo campo. Metodi. Le informazioni sono state ottenute per mezzo di un questionario, relativo all’anno 2004, proposto a tutti i 528 centri diabetologici attivi sul territorio italiano. Risultati. Dei 435 centri che hanno risposto al questionario, 312 (71,7%) si sono dichiarati effettivamente attivi nel campo del diabete in gravidanza. Circa la metà (45,8%) ha un ambulatorio dedicato, ma solamente nel 14,7% dei casi si tratta di un ambulatorio congiunto ostetrico/diabetologico. Anche se nell’81,4% dei centri è presente un’attività di screening del diabete gestazionale (GDM), il numero totale di casi diagnosticati ammonta solo allo 0,96% del totale dei nati vivi in Italia nell’anno. Solo una piccola percentuale dei centri (22,8%) ha inserito nei propri programmi educativi temi relativi alla riproduzione femminile, mentre il 51,8% svolge attività di counseling sul diabete in gravidanza sulle donne in carico, e il 62,8% è orientato a gestire autonomamente la programmazione della gravidanza. La maggior parte dei centri (78,3%) si dichiara intenzionata a seguire direttamente le proprie assistite durante la gravidanza, ma solo il 24% ha effettivamente esperienza di 5 o più gravidanze con pre-GDM in un anno. Conclusioni. L’assistenza al diabete in gravidanza in Italia presenta ancora molti aspetti critici. I principali problemi riguardano l’estensione dello screening del GDM, l’insufficiente programmazione della gravidanza per le giovani donne diabetiche e l’eccessiva parcellizzazione dell’assistenza al pre-GDM. Un significativo miglioramento dell’esito della gravidanza non può prescindere da una maggiore razionalizzazione dell’assistenza, che preveda un’organizzazione dei servizi articolata su diversi livelli di complessità.
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