Nell’ambito della cultura tecnologica si è consolidata la consapevolezza della responsabilità di dover contribuire alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo che tenga conto dei delicati equilibri tra uomo, physis e teknè; per l’affermazione di tale nuovo modello assume un ruolo fondamentale la capacità di attuare un rinnovamento basato di un’attenta riflessione sul rapporto tra fini e mezzi. Per la soddisfazione dei bisogni, è necessario determinare modalità non più e non solo efficaci, bensì soprattutto efficienti, ovvero che ottimizzino il rapporto tra mezzi (risorse naturali, finanziarie, umane) impiegati e risultati ottenuti (trasformazione/conservazione dell’ambiente costruito, sicurezza, qualità della vita, ecc.). La necessità di arrestare o perlomeno rallentare i processi di dilapidazione di risorse sempre più evidentemente limitate e “non rinnovabili” e della produzione di quantità incalcolabili di rifiuti, comportano che la ricerca e la sperimentazione tecnologica debbano essere volte alla definizione e al controllo di processi compatibili o di perseguimento di obiettivi di sostenibilità mediante lo sviluppo di metodi e strumenti finalizzati all’implementazione di un processo edilizio complessivamente orientato a garantire il rispetto dell’ambiente e una maggiore qualità della vita mediante una più attenta programmazione di tutte le fasi dall’assorbimento delle risorse, alla realizzazione e all’uso dei manufatti, alla loro dismissione. In tale cornice concettuale la manutenzione assume un ruolo strategico: i bisogni di qualità del costruito trovano, infatti, risposta basicamente nell’approccio manutentivo, poiché questo rappresenta il primo strumento di conoscenza dell’edificato, mezzo per il perseguimento dell’affidabilità e della sicurezza nonché approccio strategico alla sostenibilità in quanto regolante il ciclo di vita nel corso della sua intera durata.

Durata e sostenibilità del ciclo di vita degli edifici.L’importanza dell’approccio maintenance-oriented

LADIANA, DANIELA
2009-01-01

Abstract

Nell’ambito della cultura tecnologica si è consolidata la consapevolezza della responsabilità di dover contribuire alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo che tenga conto dei delicati equilibri tra uomo, physis e teknè; per l’affermazione di tale nuovo modello assume un ruolo fondamentale la capacità di attuare un rinnovamento basato di un’attenta riflessione sul rapporto tra fini e mezzi. Per la soddisfazione dei bisogni, è necessario determinare modalità non più e non solo efficaci, bensì soprattutto efficienti, ovvero che ottimizzino il rapporto tra mezzi (risorse naturali, finanziarie, umane) impiegati e risultati ottenuti (trasformazione/conservazione dell’ambiente costruito, sicurezza, qualità della vita, ecc.). La necessità di arrestare o perlomeno rallentare i processi di dilapidazione di risorse sempre più evidentemente limitate e “non rinnovabili” e della produzione di quantità incalcolabili di rifiuti, comportano che la ricerca e la sperimentazione tecnologica debbano essere volte alla definizione e al controllo di processi compatibili o di perseguimento di obiettivi di sostenibilità mediante lo sviluppo di metodi e strumenti finalizzati all’implementazione di un processo edilizio complessivamente orientato a garantire il rispetto dell’ambiente e una maggiore qualità della vita mediante una più attenta programmazione di tutte le fasi dall’assorbimento delle risorse, alla realizzazione e all’uso dei manufatti, alla loro dismissione. In tale cornice concettuale la manutenzione assume un ruolo strategico: i bisogni di qualità del costruito trovano, infatti, risposta basicamente nell’approccio manutentivo, poiché questo rappresenta il primo strumento di conoscenza dell’edificato, mezzo per il perseguimento dell’affidabilità e della sicurezza nonché approccio strategico alla sostenibilità in quanto regolante il ciclo di vita nel corso della sua intera durata.
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