Il personaggio del vampiro ha subìto varie metamorfosi e trasformazioni in relazione alle sue molteplici declinazioni nell’ambito della produzione letteraria, cinematografica, fumettistica, e soprattutto della cultura pop. In letteratura esso non si allontana sostanzialmente dalla fisionomia tramandata dalla tradizione gotica e vittoriana: carico di una forte valenza romantica, è considerato il Principe della notte, è quasi sempre di origine nobile e viene sconfitto non dalla religione ma dalla scienza, simbolo del progresso che avanza. A partire dal 1976, con The Vampire Chronicles di Anne Rice, si inaugura invece una nuova tendenza all’insegna della demistificazione di tutto quello che in precedenza apparteneva alla casistica del vampirismo: il vampiro non è più un essere detestabile, orribile, ma è capace di amare e soffrire come tutti gli uomini.. Ispirato all’universo di Anne Rice e all’iconografia contemporanea, il personaggio del vampiro diventa il protagonista di una serie televisiva Buffy, The Vampire Slayer (Buffy, l’Ammazzavampiri) in onda dal 1996 negli Stati Uniti, e successivamente in tutto il mondo. La serie si compone di 7 stagioni (per un totale di circa 100 episodi) e per lo straordinario trionfo internazionale ottenuto rappresenta un fenomeno con implicazioni non solo sociologiche ma culturali poiché, destinata inizialmente ad un pubblico di adolescenti americani, la serie ha progressivamente messo in scena una ‘commedia umana’, allargando gli orizzonti alle tematiche fondamentali della vita e creato una sorta di paratesto, intessuto di riferimenti colti, di metafore, di immagini emblematiche della cultura contemporanea. Tra i nuclei tematici principali, un posto particolare è riservato all’evoluzione del rapporto che l’eroina ha con Angel, il bel tenebroso, il vampiro buono con l’anima (che tuttavia, nel momento della ‘perfetta felicità’ ritorna ad essere Angelus, il vampiro crudele ed assassino, che prova un totale disprezzo per l'umanità) e Spike, il malvagio vampiro biondo ossigenato, bello e maledetto, sfacciatamente dark e arrogantemente sexy che tuttavia, per essere degno dell’amore di Buffy, va alla conquista della sua anima, intendendo con questa parola il recupero della capacità di avere una coscienza, di provare dei sentimenti, di distinguere il bene dal male. Angel e Spike ‘giocano’ quindi con la tipologia tradizionale del vampiro poiché, pur rispettando alcune regole fondamentali che hanno la loro ragione d’essere in funzione dello sviluppo della trama, incarnano figure profondamente umane e ricche di sfumature psicologiche, consapevoli della propria dannazione, che vogliono però redimersi. Ognuno di loro subisce infatti una trasformazione così come gli altri protagonisti umani, poiché l’evoluzione della serie prevede che tutti debbano affrontare i lati oscuri della propria personalità: i vampiri Angel e Spike sono quindi dei personaggi complessi, non degli stereotipi immutabili, che si trasformano all’interno di un codice etico e estetico il quale, senza rinnegare le caratteristiche attribuite a questa figura dalla tradizione letteraria e cinematografica (anzi, ricorrenti sono i riferimenti espliciti ed impliciti ad essa), cerca di rinnovarla, nella continuità.

Il vampiro tra letteratura e televisione : il caso di Buffy, The Vampire Slayer

RICCI, Elena
Primo
2008-01-01

Abstract

Il personaggio del vampiro ha subìto varie metamorfosi e trasformazioni in relazione alle sue molteplici declinazioni nell’ambito della produzione letteraria, cinematografica, fumettistica, e soprattutto della cultura pop. In letteratura esso non si allontana sostanzialmente dalla fisionomia tramandata dalla tradizione gotica e vittoriana: carico di una forte valenza romantica, è considerato il Principe della notte, è quasi sempre di origine nobile e viene sconfitto non dalla religione ma dalla scienza, simbolo del progresso che avanza. A partire dal 1976, con The Vampire Chronicles di Anne Rice, si inaugura invece una nuova tendenza all’insegna della demistificazione di tutto quello che in precedenza apparteneva alla casistica del vampirismo: il vampiro non è più un essere detestabile, orribile, ma è capace di amare e soffrire come tutti gli uomini.. Ispirato all’universo di Anne Rice e all’iconografia contemporanea, il personaggio del vampiro diventa il protagonista di una serie televisiva Buffy, The Vampire Slayer (Buffy, l’Ammazzavampiri) in onda dal 1996 negli Stati Uniti, e successivamente in tutto il mondo. La serie si compone di 7 stagioni (per un totale di circa 100 episodi) e per lo straordinario trionfo internazionale ottenuto rappresenta un fenomeno con implicazioni non solo sociologiche ma culturali poiché, destinata inizialmente ad un pubblico di adolescenti americani, la serie ha progressivamente messo in scena una ‘commedia umana’, allargando gli orizzonti alle tematiche fondamentali della vita e creato una sorta di paratesto, intessuto di riferimenti colti, di metafore, di immagini emblematiche della cultura contemporanea. Tra i nuclei tematici principali, un posto particolare è riservato all’evoluzione del rapporto che l’eroina ha con Angel, il bel tenebroso, il vampiro buono con l’anima (che tuttavia, nel momento della ‘perfetta felicità’ ritorna ad essere Angelus, il vampiro crudele ed assassino, che prova un totale disprezzo per l'umanità) e Spike, il malvagio vampiro biondo ossigenato, bello e maledetto, sfacciatamente dark e arrogantemente sexy che tuttavia, per essere degno dell’amore di Buffy, va alla conquista della sua anima, intendendo con questa parola il recupero della capacità di avere una coscienza, di provare dei sentimenti, di distinguere il bene dal male. Angel e Spike ‘giocano’ quindi con la tipologia tradizionale del vampiro poiché, pur rispettando alcune regole fondamentali che hanno la loro ragione d’essere in funzione dello sviluppo della trama, incarnano figure profondamente umane e ricche di sfumature psicologiche, consapevoli della propria dannazione, che vogliono però redimersi. Ognuno di loro subisce infatti una trasformazione così come gli altri protagonisti umani, poiché l’evoluzione della serie prevede che tutti debbano affrontare i lati oscuri della propria personalità: i vampiri Angel e Spike sono quindi dei personaggi complessi, non degli stereotipi immutabili, che si trasformano all’interno di un codice etico e estetico il quale, senza rinnegare le caratteristiche attribuite a questa figura dalla tradizione letteraria e cinematografica (anzi, ricorrenti sono i riferimenti espliciti ed impliciti ad essa), cerca di rinnovarla, nella continuità.
2008
9788862740449
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