ABSTRACT (versione in italiano): In Francia il sistema delle relazioni industriali è caratterizzato da una elevata istituzionalizzazione, nel senso che le parti sociali non dispongono di ampia autonomia, mentre il ruolo dello Stato è centrale. L’esigenza di modificare la dinamica delle relazioni sindacali, riequilibrando il ruolo dello Stato e del sindacato, è stata posta al centro del dibattito politico degli ultimi anni. Tra i principali ostacoli alla modernizzazione del sistema delle relazioni sindacali francesi, vi è il problema legato alla rappresentazione molto bassa dei sindacati ed alla loro “frammentazione”. La necessità di riformare i criteri di “misurazione” della rappresentatività delle organizzazioni sindacali si è tradotta nella elaborazione di una intesa da parte delle OO.SS. considerate rappresentative in Francia a livello nazionale, il contenuto della quale è stato in larga parte recepito nella legge n. 2008-789 del 20 agosto 2008. Nella prospettiva di un rilancio ancor più significativo della logica consensuale nel sistema delle relazioni industriali francesi si è posta, altresì, la Relazione Chertier. La definitiva “istituzionalizzazione” del dialogo sociale in Francia, però, si è avuta, recentemente, con la legge n. 2007- 130 del 31 gennaio 2007, in forza della quale, tutti i progetti di riforma proposti dal Governo che riguardano le relazioni individuali o collettive di lavoro, l’impiego o la formazione professionale e che incidono sul campo di applicazione della negoziazione nazionale e interprofessionale devono costituire oggetto di una consultazione preliminare con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro rappresentative a livello nazionale e interprofessionale. La questione di fondo che si pone a questo punto è che in Francia è la vocazione stessa del sindacato che dovrebbe essere rivisitata. All’azione più direttamente collettiva, il sindacato francese dovrebbe affiancare, altresì, quella politica, riuscendo ad estendere sempre più la propria attività anche al di là dei luoghi di lavoro, attraverso l’interazione con i decisori politici sulle questioni d’interesse generale. Si prospetta, allora, la creazione di un sistema di consenso sociale diffuso, che consenta le riforme e tracci il percorso del welfare nell’ambito di una logica che sia voluta da tutti gli attori. ABSTRACT (versione in inglese): In France the system of industrial relations is characterized by strong institutionalization, in the sense that the social partners do not have great autonomy, while the role of the State is central. The need to modify the dynamics of union relations, rebalancing the role of the State and the trade unions, has been at the heart of the political debate in recent years. Among the main obstacles to the modernization of the system of French union relations is the problem regarding the very meager representation of the trade unions and their “fragmentation”. The necessity to reform the criteria used to “measure” the representativeness of union organizations is translated into the development of an agreement by the union organizations regarded as being representative at national level in France, the content of which was largely acknowledged in law n. 2008-789 of 20 August 2008. With a view to an even more significant relaunch of the consensual logic in the system of French industrial relations, also commissioned was the Chertier Report. The definitive “institutionalization” of social dialogue in France took place recently, however, with law no. 2007-130 of 31 January 2007, according to which all reform project proposed by the Government regarding individual or collective work relations, employment or professional training, and which impact on the field of application of national and inter-professional negotiation, must be the subject of a preliminary consultation with national and inter-professional employee and employer trade unions. The key question at this point is whether the very role of the unions in France should be revisited. As well as more directly collective action, the French unions should also carry out a political role, extending their activity beyond the workplace through interaction with political decision makers on issues of general interest. Seemingly on the cards, therefore, is the creation of a system of widespread social consensus, which will allow for reform and guide the path of welfare in the context of an approach favoured by all parties.

Europa e concertazione. L'esperienza francese

SCIOTTI, Rossella
2009-01-01

Abstract

ABSTRACT (versione in italiano): In Francia il sistema delle relazioni industriali è caratterizzato da una elevata istituzionalizzazione, nel senso che le parti sociali non dispongono di ampia autonomia, mentre il ruolo dello Stato è centrale. L’esigenza di modificare la dinamica delle relazioni sindacali, riequilibrando il ruolo dello Stato e del sindacato, è stata posta al centro del dibattito politico degli ultimi anni. Tra i principali ostacoli alla modernizzazione del sistema delle relazioni sindacali francesi, vi è il problema legato alla rappresentazione molto bassa dei sindacati ed alla loro “frammentazione”. La necessità di riformare i criteri di “misurazione” della rappresentatività delle organizzazioni sindacali si è tradotta nella elaborazione di una intesa da parte delle OO.SS. considerate rappresentative in Francia a livello nazionale, il contenuto della quale è stato in larga parte recepito nella legge n. 2008-789 del 20 agosto 2008. Nella prospettiva di un rilancio ancor più significativo della logica consensuale nel sistema delle relazioni industriali francesi si è posta, altresì, la Relazione Chertier. La definitiva “istituzionalizzazione” del dialogo sociale in Francia, però, si è avuta, recentemente, con la legge n. 2007- 130 del 31 gennaio 2007, in forza della quale, tutti i progetti di riforma proposti dal Governo che riguardano le relazioni individuali o collettive di lavoro, l’impiego o la formazione professionale e che incidono sul campo di applicazione della negoziazione nazionale e interprofessionale devono costituire oggetto di una consultazione preliminare con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro rappresentative a livello nazionale e interprofessionale. La questione di fondo che si pone a questo punto è che in Francia è la vocazione stessa del sindacato che dovrebbe essere rivisitata. All’azione più direttamente collettiva, il sindacato francese dovrebbe affiancare, altresì, quella politica, riuscendo ad estendere sempre più la propria attività anche al di là dei luoghi di lavoro, attraverso l’interazione con i decisori politici sulle questioni d’interesse generale. Si prospetta, allora, la creazione di un sistema di consenso sociale diffuso, che consenta le riforme e tracci il percorso del welfare nell’ambito di una logica che sia voluta da tutti gli attori. ABSTRACT (versione in inglese): In France the system of industrial relations is characterized by strong institutionalization, in the sense that the social partners do not have great autonomy, while the role of the State is central. The need to modify the dynamics of union relations, rebalancing the role of the State and the trade unions, has been at the heart of the political debate in recent years. Among the main obstacles to the modernization of the system of French union relations is the problem regarding the very meager representation of the trade unions and their “fragmentation”. The necessity to reform the criteria used to “measure” the representativeness of union organizations is translated into the development of an agreement by the union organizations regarded as being representative at national level in France, the content of which was largely acknowledged in law n. 2008-789 of 20 August 2008. With a view to an even more significant relaunch of the consensual logic in the system of French industrial relations, also commissioned was the Chertier Report. The definitive “institutionalization” of social dialogue in France took place recently, however, with law no. 2007-130 of 31 January 2007, according to which all reform project proposed by the Government regarding individual or collective work relations, employment or professional training, and which impact on the field of application of national and inter-professional negotiation, must be the subject of a preliminary consultation with national and inter-professional employee and employer trade unions. The key question at this point is whether the very role of the unions in France should be revisited. As well as more directly collective action, the French unions should also carry out a political role, extending their activity beyond the workplace through interaction with political decision makers on issues of general interest. Seemingly on the cards, therefore, is the creation of a system of widespread social consensus, which will allow for reform and guide the path of welfare in the context of an approach favoured by all parties.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/170112
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact