L'antologia, oltre ad adeguare in chiave dinamica e complessa i testi e gli oggetti di studio del folklore, offre l’opportunità ripensare efficacemente i concetti di tradizione e di popolare. Il termine tradizione, che ieri indicava un mortificante attardamento del passato nel presente, invece oggi andrebbe incanalato nel percorso dell’eccedenza simbolica, tanto da significare – in modo abusivo - il valore aggiunto dell’autenticità (addirittura, tradizionale viene usato, in seno alla disciplina, persino per indicare il modo canonico di studiare le stesse tradizioni), perché, come sottolinea Lenclud, è il presente a scegliere il proprio passato, dunque la propria tradizione, eleggendola a garanzia dei valori che si vuole testimoniare e a base per le azioni future. Quanto al popolare, che è il secondo concetto caratterizzante la disciplina, il suo significato, un tempo insito nella diseguale partecipazione dei diversi strati sociali alla produzione ed alla fruizione dei beni culturali (Cirese, 1973), invece oggi può essere identificato, secondo Bauman, nell’interezza del mondo quotidiano che ci circonda: dunque, il folklore, con le sue peculiarità metodologiche, può analizzare tutto, dai comportamenti della fila al centro commerciale alle lettere di licenziamento (rientranti certamente tra le forme di esercizio del potere), poiché le egemonie tecnologiche sono addivenute ad una originale fusione (al ribasso) con le angosce dei subalterni.

Oltre il folklore di Pietro Clemente e Fabio Mugnaini

GIANCRISTOFARO, Lia
2008-01-01

Abstract

L'antologia, oltre ad adeguare in chiave dinamica e complessa i testi e gli oggetti di studio del folklore, offre l’opportunità ripensare efficacemente i concetti di tradizione e di popolare. Il termine tradizione, che ieri indicava un mortificante attardamento del passato nel presente, invece oggi andrebbe incanalato nel percorso dell’eccedenza simbolica, tanto da significare – in modo abusivo - il valore aggiunto dell’autenticità (addirittura, tradizionale viene usato, in seno alla disciplina, persino per indicare il modo canonico di studiare le stesse tradizioni), perché, come sottolinea Lenclud, è il presente a scegliere il proprio passato, dunque la propria tradizione, eleggendola a garanzia dei valori che si vuole testimoniare e a base per le azioni future. Quanto al popolare, che è il secondo concetto caratterizzante la disciplina, il suo significato, un tempo insito nella diseguale partecipazione dei diversi strati sociali alla produzione ed alla fruizione dei beni culturali (Cirese, 1973), invece oggi può essere identificato, secondo Bauman, nell’interezza del mondo quotidiano che ci circonda: dunque, il folklore, con le sue peculiarità metodologiche, può analizzare tutto, dai comportamenti della fila al centro commerciale alle lettere di licenziamento (rientranti certamente tra le forme di esercizio del potere), poiché le egemonie tecnologiche sono addivenute ad una originale fusione (al ribasso) con le angosce dei subalterni.
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