L'articolo si focalizza sull'interpretazione che Ennio Flaiano dà delle teorie mediologiche di Marshall McLuhan, negli anni di affermazione dell'industria culturale mainstream. Per certi aspetti quello tra Flaiano e McLuhan è un incontro sorprendente, forse inevitabile. Gli anni in cui operano il sociologo canadese e lo scrittore italiano sono quelli in cui l’industria culturale americana penetra progressivamente anche in Italia, determinando cambiamenti socioculturali profondi. È l’Italia del boom economico, dei consumi accelerati, dell’avvento dell’automobile, della corsa agli elettrodomestici, del trionfo del cinema, della televisione, dei primi rotocalchi: i mass-media fanno la loro prima comparsa nel tessuto sociale di un paese che si sta riprendendo lentamente dai traumi della guerra e dall’azione di controllo esercitata dal regime fascista, che aveva tenuto sotto scacco le prassi comunicative di massa grazie alla gestione sorvegliata di radio, stampa, cinegiornali. La società del benessere si trasforma ben presto in società dei consumi, con le sue fisime e le sue manie, con i suoi miti e le sue aberrazioni, con le sue stravaganze e i suoi stereotipi.

Una "mano di modernità". Flaiano, McLuhan e la società mediale

LOMBARDINILO, ANDREA
2013-01-01

Abstract

L'articolo si focalizza sull'interpretazione che Ennio Flaiano dà delle teorie mediologiche di Marshall McLuhan, negli anni di affermazione dell'industria culturale mainstream. Per certi aspetti quello tra Flaiano e McLuhan è un incontro sorprendente, forse inevitabile. Gli anni in cui operano il sociologo canadese e lo scrittore italiano sono quelli in cui l’industria culturale americana penetra progressivamente anche in Italia, determinando cambiamenti socioculturali profondi. È l’Italia del boom economico, dei consumi accelerati, dell’avvento dell’automobile, della corsa agli elettrodomestici, del trionfo del cinema, della televisione, dei primi rotocalchi: i mass-media fanno la loro prima comparsa nel tessuto sociale di un paese che si sta riprendendo lentamente dai traumi della guerra e dall’azione di controllo esercitata dal regime fascista, che aveva tenuto sotto scacco le prassi comunicative di massa grazie alla gestione sorvegliata di radio, stampa, cinegiornali. La società del benessere si trasforma ben presto in società dei consumi, con le sue fisime e le sue manie, con i suoi miti e le sue aberrazioni, con le sue stravaganze e i suoi stereotipi.
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