Nell’attuale fase di riduzione delle risorse e di complessiva razionalizzazione del sistema, l’Università italiana è chiamata a fare i conti con nuovi parametri di valutazione, finalizzati a legare i finanziamenti pubblici alla produttività, al merito, alla qualità, all’efficienza. I risultati del nuovo esercizio di valutazione della ricerca realizzato dall’Anvur hanno infatti l’ambizione di disegnare una mappa precisa e affidabile della qualità della ricerca in Italia, ponendo in evidenza best practice e criticità di enti di ricerca e atenei (statali e non statali). Si tratta di risultati attesi da tempo, al fine di dare continuità al lavoro svolto dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr) e di definire un sistema di finanziamento fondato sulla premialità. Non a caso i risultati della Valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 (che fa seguito alla Valutazione triennale della ricerca 2001-2003) sono stati accolti da un’eco mediatica molto ampia: sfruttando le ranking list elaborate dall’Anvur, i media (soprattutto i giornali) hanno avuto buon gioco nel decretare promossi e bocciati dell’Università italiana.

L’Università classificata. Tra tassonomie parziali e riforme provvisorie

LOMBARDINILO, ANDREA
2014-01-01

Abstract

Nell’attuale fase di riduzione delle risorse e di complessiva razionalizzazione del sistema, l’Università italiana è chiamata a fare i conti con nuovi parametri di valutazione, finalizzati a legare i finanziamenti pubblici alla produttività, al merito, alla qualità, all’efficienza. I risultati del nuovo esercizio di valutazione della ricerca realizzato dall’Anvur hanno infatti l’ambizione di disegnare una mappa precisa e affidabile della qualità della ricerca in Italia, ponendo in evidenza best practice e criticità di enti di ricerca e atenei (statali e non statali). Si tratta di risultati attesi da tempo, al fine di dare continuità al lavoro svolto dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr) e di definire un sistema di finanziamento fondato sulla premialità. Non a caso i risultati della Valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 (che fa seguito alla Valutazione triennale della ricerca 2001-2003) sono stati accolti da un’eco mediatica molto ampia: sfruttando le ranking list elaborate dall’Anvur, i media (soprattutto i giornali) hanno avuto buon gioco nel decretare promossi e bocciati dell’Università italiana.
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