Nel saggio si precisa, attraverso l’esame di dati filologici finora inediti o poco considerati, l’evoluzione dell’opera di Balla tra la fine del 1912 e del 1913. Si tratta del periodo più cruciale per l’evoluzione del Futurismo dell’artista, che attraverso l’elaborazione delle Compenetrazioni iridescenti e conseguentemente delle Velocità astratte, raggiunge una novità espressiva autonoma e originale non solo all’interno del movimento ma delle avanguardie storiche europee. Le fasi e i tempi di questa fondamentale elaborazione mostravano finora incertezze e contraddizioni, che nel saggio vengono risolte non solo nella precisa progressione cronologica, ma nello svolgimento concettuale che evidenzia il significato delle Compenetrazioni. Nella seconda parte del saggio, grazie a un documento inedito (il primo inventario delle Compenetrazioni iridescenti redatto nello studio di Balla), si ricostruisce il nucleo di opere eseguite nel 1912-1913, e si delinea un nucleo di riprese successive operate dall’artista per incrementarne il gruppo (eseguite tra la fine anni Quaranta e l’inizio anni Cinquanta), da iscriversi nel clima del rinnovato interesse da parte dei giovani artisti e della critica del dopoguerra per il Futurismo “astrattista” e particolarmente per la figura dello stesso Balla, che viene allora considerato un pioniere dell’astrazione non-oggettiva.

Giacomo Balla e le Compenetrazioni iridescenti: approfondimenti e novità documentarie

BENZI, Fabio
2014-01-01

Abstract

Nel saggio si precisa, attraverso l’esame di dati filologici finora inediti o poco considerati, l’evoluzione dell’opera di Balla tra la fine del 1912 e del 1913. Si tratta del periodo più cruciale per l’evoluzione del Futurismo dell’artista, che attraverso l’elaborazione delle Compenetrazioni iridescenti e conseguentemente delle Velocità astratte, raggiunge una novità espressiva autonoma e originale non solo all’interno del movimento ma delle avanguardie storiche europee. Le fasi e i tempi di questa fondamentale elaborazione mostravano finora incertezze e contraddizioni, che nel saggio vengono risolte non solo nella precisa progressione cronologica, ma nello svolgimento concettuale che evidenzia il significato delle Compenetrazioni. Nella seconda parte del saggio, grazie a un documento inedito (il primo inventario delle Compenetrazioni iridescenti redatto nello studio di Balla), si ricostruisce il nucleo di opere eseguite nel 1912-1913, e si delinea un nucleo di riprese successive operate dall’artista per incrementarne il gruppo (eseguite tra la fine anni Quaranta e l’inizio anni Cinquanta), da iscriversi nel clima del rinnovato interesse da parte dei giovani artisti e della critica del dopoguerra per il Futurismo “astrattista” e particolarmente per la figura dello stesso Balla, che viene allora considerato un pioniere dell’astrazione non-oggettiva.
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