Prendendo spunto dalle trattazioni di Cicerone (specialmente dal «De oratore») e Quintiliano (specialmente dall’«Institutio oratoria» 6, 3 e 11, 3), sono delineati i modelli di declamazione e gestualità considerati appropriati nella Roma tra sec. I a.C e sec. I d.C. per l’oratore che volesse suscitare nel pubblico un sorriso o provocare una fragorosa risata, ora per accattivarsi la benevolenza dei giudici, ora per allentare la tensione, o ancora per screditare la controparte, trasformando il riso in derisione. Le modalità in cui le emozioni possono essere attivate sono quanto mai diversificate, così come la veste linguistico-stilistica che le veicola. Basti pensare, ad esempio, agli effetti provocati dall'uso dell'ironia, della simulazione, dell'allusione o ancora dell'iperbole o della parodia. A volte nella derisione la performance oratoria può confondersi con quella dell’attore comico, del mimo. Intervengono allora opportune norme di decoro ed eleganza a disciplinare l’uso di tecniche performative comiche, di cui i retori avvertono tutto il pericolo di inadeguatezza al foro, ma anche la straordinaria potenza comunicativa
Performance oratoria e spazio comico: il punto di vista di Cicerone e Quintiliano
CELENTANO, Maria Silvana
2014-01-01
Abstract
Prendendo spunto dalle trattazioni di Cicerone (specialmente dal «De oratore») e Quintiliano (specialmente dall’«Institutio oratoria» 6, 3 e 11, 3), sono delineati i modelli di declamazione e gestualità considerati appropriati nella Roma tra sec. I a.C e sec. I d.C. per l’oratore che volesse suscitare nel pubblico un sorriso o provocare una fragorosa risata, ora per accattivarsi la benevolenza dei giudici, ora per allentare la tensione, o ancora per screditare la controparte, trasformando il riso in derisione. Le modalità in cui le emozioni possono essere attivate sono quanto mai diversificate, così come la veste linguistico-stilistica che le veicola. Basti pensare, ad esempio, agli effetti provocati dall'uso dell'ironia, della simulazione, dell'allusione o ancora dell'iperbole o della parodia. A volte nella derisione la performance oratoria può confondersi con quella dell’attore comico, del mimo. Intervengono allora opportune norme di decoro ed eleganza a disciplinare l’uso di tecniche performative comiche, di cui i retori avvertono tutto il pericolo di inadeguatezza al foro, ma anche la straordinaria potenza comunicativaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.