Il Museo d'arte moderna "Vittoria Colonna" si inserisce in un quadro storico, come quello della Pescara degli anni Cinquanta, fortemente connotato in molti suoi elementi base, anche se non privo di contraddizioni; al tempo stesso, è il frutto della collaborazione di figure professionali, come quelle dell'architetto Eugenio Montuori e dell'ingegnere Giustino Cantamaglia, tutt'altro che omogenee per formazione culturale, percorso personale, ambito d'attività. L'adesione al contesto pescarese non si presta, nel caso specifico, ad una facile lettura: se non sono isolabili precise convergenze stilistiche, il contatto con il 'genius loci' viene sviluppato su un piano essenzialmente concettuale, connesso all'immagine della città in quegli anni o, meglio, a ciò che la comunità pescarese ambiva mostrare di se stessa e delle proprie ambizioni a livello nazionale nel fervido clima del dopoguerra. In altri termini, l'edificio vuole evocare soprattutto il suo presente: l'hic et nunc della Pescara degli anni Cinquanta. L'esito finale è un prodotto architettonico di indubbia qualità: una delle opere di rilievo di una figura importante come Eugenio Montuori.

Architettura per la città. Pescara ed il Museo d'arte moderna "Vittoria Colonna"

VILLANI MARCELLO
2017-01-01

Abstract

Il Museo d'arte moderna "Vittoria Colonna" si inserisce in un quadro storico, come quello della Pescara degli anni Cinquanta, fortemente connotato in molti suoi elementi base, anche se non privo di contraddizioni; al tempo stesso, è il frutto della collaborazione di figure professionali, come quelle dell'architetto Eugenio Montuori e dell'ingegnere Giustino Cantamaglia, tutt'altro che omogenee per formazione culturale, percorso personale, ambito d'attività. L'adesione al contesto pescarese non si presta, nel caso specifico, ad una facile lettura: se non sono isolabili precise convergenze stilistiche, il contatto con il 'genius loci' viene sviluppato su un piano essenzialmente concettuale, connesso all'immagine della città in quegli anni o, meglio, a ciò che la comunità pescarese ambiva mostrare di se stessa e delle proprie ambizioni a livello nazionale nel fervido clima del dopoguerra. In altri termini, l'edificio vuole evocare soprattutto il suo presente: l'hic et nunc della Pescara degli anni Cinquanta. L'esito finale è un prodotto architettonico di indubbia qualità: una delle opere di rilievo di una figura importante come Eugenio Montuori.
2017
978-88-492-3524-1
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