Il contributo intende rispondere alla domanda sul progetto di senso che la città incarna: è ancora possibile, nell’età della crisi dei grandi racconti, pensare che la città sia capace di convogliare in sé i milioni di volti dei suoi abitanti? La risposta si sviluppa in diverse tappe. Nella prima si cerca con Heidegger di far emergere quale sia il proprium dell’abitare, a partire dal carattere estatico dell’esserci, mostrando però l’eccessivo aspetto bucolico offerto dalla comprensione heideggeriana del soggiorno umano sulla terra, che non tiene conto dell’elemento cittadino dell’abitare. è con Ritter invece che si è cercato di comprendere la città a partire dalla realizzazione della natura umana, e quindi dal suo progetto come conciliazione continua rispetto alle scissioni del progresso storico. Ma colui che ha visto nella città l’intreccio di storie personali con la continua storia umana, in costante cammino verso il giusto, è Ricœur, il quale, superando decostruzionistiche rinunce a donazioni di senso, ritiene la città una fucina continua, in cui il senso del vivere insieme, anche nell’anonimato della città, prende costantemente forma.

L'uomo, la città e il suo progetto

Cesarone, Virgilio
2017-01-01

Abstract

Il contributo intende rispondere alla domanda sul progetto di senso che la città incarna: è ancora possibile, nell’età della crisi dei grandi racconti, pensare che la città sia capace di convogliare in sé i milioni di volti dei suoi abitanti? La risposta si sviluppa in diverse tappe. Nella prima si cerca con Heidegger di far emergere quale sia il proprium dell’abitare, a partire dal carattere estatico dell’esserci, mostrando però l’eccessivo aspetto bucolico offerto dalla comprensione heideggeriana del soggiorno umano sulla terra, che non tiene conto dell’elemento cittadino dell’abitare. è con Ritter invece che si è cercato di comprendere la città a partire dalla realizzazione della natura umana, e quindi dal suo progetto come conciliazione continua rispetto alle scissioni del progresso storico. Ma colui che ha visto nella città l’intreccio di storie personali con la continua storia umana, in costante cammino verso il giusto, è Ricœur, il quale, superando decostruzionistiche rinunce a donazioni di senso, ritiene la città una fucina continua, in cui il senso del vivere insieme, anche nell’anonimato della città, prende costantemente forma.
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