Nell’ambito della geografia culturale diversi autori concordano sull’esistenza di una relazione biunivoca fra musica e luogo, che conduce al concetto di “soundscape”, o di “paesaggio sonoro”, secondo il quale uno spazio geografico viene percepito anche grazie alla sua dimensione auditiva. È questo il caso del fado di Lisbona, oggetto di questo articolo. L’origine del fado è ancora dibattuta, mentre è certo che esso sia comparso a Lisbona nel XIX secolo, stabilendo nelle ruas e nelle tascas dei quartieri popolari il proprio luogo di produzione e consumo, per poi conquistare le ribalte teatrali, radiofoniche e televisive e valicare i confini nazionali grazie alla sua interprete più illustre, Amália Rodrigues. Sulla dimensione identitaria del fado non sussistono dubbi, ma accanto ad essa va consolidandosi una declinazione turistica, alimentata da una offerta crescente e amplificata dal suo inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Unesco nel 2011. In questo articolo si è cercato di capire se si possa parlare di un “paesaggio sonoro” legato a questo genere musicale e se esso corrisponda ad un afflato popolare ancora autentico o se si stia trasformando piuttosto in una “scenografia” per una rappresentazione a beneficio dei turisti, in cui è insito un processo di “mercificazione” e di banalizzazione.

Il Fado a Lisbona: fattore identitario o risorsa turistica?

Luca Zarrilli
2016-01-01

Abstract

Nell’ambito della geografia culturale diversi autori concordano sull’esistenza di una relazione biunivoca fra musica e luogo, che conduce al concetto di “soundscape”, o di “paesaggio sonoro”, secondo il quale uno spazio geografico viene percepito anche grazie alla sua dimensione auditiva. È questo il caso del fado di Lisbona, oggetto di questo articolo. L’origine del fado è ancora dibattuta, mentre è certo che esso sia comparso a Lisbona nel XIX secolo, stabilendo nelle ruas e nelle tascas dei quartieri popolari il proprio luogo di produzione e consumo, per poi conquistare le ribalte teatrali, radiofoniche e televisive e valicare i confini nazionali grazie alla sua interprete più illustre, Amália Rodrigues. Sulla dimensione identitaria del fado non sussistono dubbi, ma accanto ad essa va consolidandosi una declinazione turistica, alimentata da una offerta crescente e amplificata dal suo inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Unesco nel 2011. In questo articolo si è cercato di capire se si possa parlare di un “paesaggio sonoro” legato a questo genere musicale e se esso corrisponda ad un afflato popolare ancora autentico o se si stia trasformando piuttosto in una “scenografia” per una rappresentazione a beneficio dei turisti, in cui è insito un processo di “mercificazione” e di banalizzazione.
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