IT] Dopo la serie di eventi sismici ‘severi’ avviatasi dal 2009, gli strumenti legislativi italiani classificano i materiali di demolizione come rifiuti urbani, nonostante la Direttiva 200898CE tenda entro il 2020 al 70% del riuso/riciclo di tutti i residui da attività umane. Questo produrrà un impoverimento tecnico, culturale, ambientale ed economico per territori già gravemente provati. Partendo dalla convergenza tra i paradigmi dell’Economia Circolare e della Smartness, il saggio individua le innovazioni tecnologiche avviabili attraverso una rete di archivi dei materiali da demolizione. Luoghi in cui attività e spazialità collettive, per la selezione, riuso e riciclo, possono generare forme di resilienza socio-organizzativa-collettiva per affrontare perdite e danni subiti dalle comunità. EN] Following the series of ‘severe’ seismic events that began in 2009, Italian legislation classified demolition debris as urban waste, despite Directive 200898EC calling for the reuse/recycling of 70% of all waste from human activities by 2020. This choice will produce a technical, cultural, environmental and economic impoverishment in territories already under heavy strain. Considering the convergence between the paradigms of the Circular Economy and Smartness, the essay identifies possible technological innovations for creating repositories of recovered materials. Collective activities and spatialities tied to processes of selection, reuse and recycling can generate forms of social-organisational-collective resilience required to confront the losses and damages suffered by a community.

Per un archivio dei materiali da demolizione nei territori della ricostruzione A repository of recovered materials from post-earthquake reconstruction areas

ANGELUCCI Filippo
;
Michele DI SIVO;Daniela LADIANA
2018-01-01

Abstract

IT] Dopo la serie di eventi sismici ‘severi’ avviatasi dal 2009, gli strumenti legislativi italiani classificano i materiali di demolizione come rifiuti urbani, nonostante la Direttiva 200898CE tenda entro il 2020 al 70% del riuso/riciclo di tutti i residui da attività umane. Questo produrrà un impoverimento tecnico, culturale, ambientale ed economico per territori già gravemente provati. Partendo dalla convergenza tra i paradigmi dell’Economia Circolare e della Smartness, il saggio individua le innovazioni tecnologiche avviabili attraverso una rete di archivi dei materiali da demolizione. Luoghi in cui attività e spazialità collettive, per la selezione, riuso e riciclo, possono generare forme di resilienza socio-organizzativa-collettiva per affrontare perdite e danni subiti dalle comunità. EN] Following the series of ‘severe’ seismic events that began in 2009, Italian legislation classified demolition debris as urban waste, despite Directive 200898EC calling for the reuse/recycling of 70% of all waste from human activities by 2020. This choice will produce a technical, cultural, environmental and economic impoverishment in territories already under heavy strain. Considering the convergence between the paradigms of the Circular Economy and Smartness, the essay identifies possible technological innovations for creating repositories of recovered materials. Collective activities and spatialities tied to processes of selection, reuse and recycling can generate forms of social-organisational-collective resilience required to confront the losses and damages suffered by a community.
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