Abstract – The current translation market places growing emphasis on technological tools that assist or even replace the translator in quickly producing adequate target texts. As a person involved in cultural processes that affect public discourse and society at large, both as a practising literary translator and as a teacher of translation, I feel that academia should not only pursue market-oriented translation skills, such as procedural knowledge of computer-assisted translation (CAT)-tools and machine translation (MT), but also aim at strengthening would-be translators' processes of interpretation and making them autonomous language experts, aware of both the effects generated by language and their responsibility in using it. To support my position, I will draw on cognitive linguistics and critical discourse analysis (CDA). Adopting a constructivist approach, I will then refer to works by Kiraly (2000), Venuti (2013) and Laviosa (2014), and add some methodological proposals. Students will initially work individually and in groups, focusing on source texts, their translations and comparable texts in order to identify key language items and work toward meaning. By deploying CDA analytical tools, they will discuss the role played by individual items as well as the overall effect of both STs and TTs. New source texts will then be analysed in preparation for translation. The actual translation, effect analysis and final editing, carried out as team work, will complete a cycle aimed at 1) helping students to build knowledge through experience; 2) sensitising them to the complexity of the translation process and the paramount value of meaning-making within every single context. Riassunto – Il settore della traduzione attribuisce crescente importanza a strumenti tecnologici che aiutano o sostituiscono il traduttore nella rapida produzione di testi adeguati. In qualità di traduttrice letteraria e docente, coinvolta quindi in processi culturali che possono, in vario grado, avere effetti sul dibattito pubblico e sulla società in senso lato, ritengo che l'università non debba solo insegnare le abilità traduttive richieste dal mercato, quali la padronanza di strumenti per la traduzione assistita o automatica, ma anche rafforzare i processi interpretativi e formare esperti linguistici autonomi, consapevoli degli effetti della lingua e della propria responsabilità nell'usarla. A sostegno di tale affermazione si porteranno contributi teorici di linguistica cognitiva e analisi critica del discorso (ACD). Con riferimento a Kiraly (2000), Venuti (2013) e Laviosa (2014), vengono poi delineate alcune proposte metodologiche. Gli studenti lavoreranno individualmente e in gruppo, concentrandosi su testi fonte, sulle relative traduzioni e su testi analoghi per contenuto e forma al fine di individuare gli elementi linguistici chiave e riflettere sulla costruzione del significato. Servendosi di strumenti ACD, discuteranno la funzione di ciascun elemento e l'effetto complessivo di ogni testo. Analizzeranno quindi nuovi testi in vista della traduzione, da svolgere in team, così come l'analisi dell'effetto del testo di arrivo e la revisione finale. Si chiuderà così un percorso volto a 1) guidare gli studenti a costruire le proprie conoscenze a partire dall'esperienza, e 2) sensibilizzarli alla complessità del processo traduttivo e alla centralità dell'interpretazione.

Taking the Time: studying language effects in the translation class

Brusasco Paola
2015-01-01

Abstract

Abstract – The current translation market places growing emphasis on technological tools that assist or even replace the translator in quickly producing adequate target texts. As a person involved in cultural processes that affect public discourse and society at large, both as a practising literary translator and as a teacher of translation, I feel that academia should not only pursue market-oriented translation skills, such as procedural knowledge of computer-assisted translation (CAT)-tools and machine translation (MT), but also aim at strengthening would-be translators' processes of interpretation and making them autonomous language experts, aware of both the effects generated by language and their responsibility in using it. To support my position, I will draw on cognitive linguistics and critical discourse analysis (CDA). Adopting a constructivist approach, I will then refer to works by Kiraly (2000), Venuti (2013) and Laviosa (2014), and add some methodological proposals. Students will initially work individually and in groups, focusing on source texts, their translations and comparable texts in order to identify key language items and work toward meaning. By deploying CDA analytical tools, they will discuss the role played by individual items as well as the overall effect of both STs and TTs. New source texts will then be analysed in preparation for translation. The actual translation, effect analysis and final editing, carried out as team work, will complete a cycle aimed at 1) helping students to build knowledge through experience; 2) sensitising them to the complexity of the translation process and the paramount value of meaning-making within every single context. Riassunto – Il settore della traduzione attribuisce crescente importanza a strumenti tecnologici che aiutano o sostituiscono il traduttore nella rapida produzione di testi adeguati. In qualità di traduttrice letteraria e docente, coinvolta quindi in processi culturali che possono, in vario grado, avere effetti sul dibattito pubblico e sulla società in senso lato, ritengo che l'università non debba solo insegnare le abilità traduttive richieste dal mercato, quali la padronanza di strumenti per la traduzione assistita o automatica, ma anche rafforzare i processi interpretativi e formare esperti linguistici autonomi, consapevoli degli effetti della lingua e della propria responsabilità nell'usarla. A sostegno di tale affermazione si porteranno contributi teorici di linguistica cognitiva e analisi critica del discorso (ACD). Con riferimento a Kiraly (2000), Venuti (2013) e Laviosa (2014), vengono poi delineate alcune proposte metodologiche. Gli studenti lavoreranno individualmente e in gruppo, concentrandosi su testi fonte, sulle relative traduzioni e su testi analoghi per contenuto e forma al fine di individuare gli elementi linguistici chiave e riflettere sulla costruzione del significato. Servendosi di strumenti ACD, discuteranno la funzione di ciascun elemento e l'effetto complessivo di ogni testo. Analizzeranno quindi nuovi testi in vista della traduzione, da svolgere in team, così come l'analisi dell'effetto del testo di arrivo e la revisione finale. Si chiuderà così un percorso volto a 1) guidare gli studenti a costruire le proprie conoscenze a partire dall'esperienza, e 2) sensibilizzarli alla complessità del processo traduttivo e alla centralità dell'interpretazione.
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