L’obiettivo della ricerca è ricostruire la storia materiale sportiva in Età liberale, basandosi sui bozzetti delle divise per insegnanti di ginnastica, disegnati dal maestro Alessandro La Pegna e presentati al Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli nel 1880 e sul carteggio intercorso fra i docenti di ginnastica, e i Ministeri della Pubblica Istruzione, della Guerra e della Marina in merito alla necessità o meno di adottare tali divise. L’importanza della cultura materiale sportiva è stata messa in luce dall’analisi di Hardy, Loy, Booth (2009) che hanno individuato nell’abbigliamento sportivo uno dei campi d’indagine al suo interno. Huggins e O’Mahony (2011) hanno posto l’accento sulle caratteristiche della fonte iconografica, sulle relazioni fra artisti e soggetto delle opere e tra l’arte e i suoi fruitori e, infine, sulle ragioni che spinsero gli artisti a realizzarle. Murray e Phillips (2012) hanno evidenziato come gli storici marginalizzano l’importanza delle fonti non-scritte, perché il loro studio richiede un approccio non tradizionale e metodologie comuni ad altre discipline (antropologia, storia dell’arte, semiotica, sociologia, ecc.). Lo studio, seguendo un innovativo approccio di tipo materiale, (Osmond, Phillips 2010), interpreterà i bozzetti all’interno del contesto cui facevano riferimento, ossia la ginnastica educativa, finalizzata alla creazione del cittadino soldato; inoltre, avvalendosi di un approccio metodologico più tradizionale, condotto sulla documentazione epistolare sopra citata, si focalizzerà sulle condizioni socio-economiche dei maestri di ginnastica. La ricerca intende definire l’auto-percezione che i docenti avevano della propria professione e quali speranze di riscatto, legate alla visione militarizzata che le aveva ispirate, nutrissero nei confronti dell’adozione delle divise da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

Una divisa per i docenti di ginnastica: l'opera di Alessandro La Pegna (1837-1898)

Domenico Francesco Antonio Elia
2017-01-01

Abstract

L’obiettivo della ricerca è ricostruire la storia materiale sportiva in Età liberale, basandosi sui bozzetti delle divise per insegnanti di ginnastica, disegnati dal maestro Alessandro La Pegna e presentati al Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli nel 1880 e sul carteggio intercorso fra i docenti di ginnastica, e i Ministeri della Pubblica Istruzione, della Guerra e della Marina in merito alla necessità o meno di adottare tali divise. L’importanza della cultura materiale sportiva è stata messa in luce dall’analisi di Hardy, Loy, Booth (2009) che hanno individuato nell’abbigliamento sportivo uno dei campi d’indagine al suo interno. Huggins e O’Mahony (2011) hanno posto l’accento sulle caratteristiche della fonte iconografica, sulle relazioni fra artisti e soggetto delle opere e tra l’arte e i suoi fruitori e, infine, sulle ragioni che spinsero gli artisti a realizzarle. Murray e Phillips (2012) hanno evidenziato come gli storici marginalizzano l’importanza delle fonti non-scritte, perché il loro studio richiede un approccio non tradizionale e metodologie comuni ad altre discipline (antropologia, storia dell’arte, semiotica, sociologia, ecc.). Lo studio, seguendo un innovativo approccio di tipo materiale, (Osmond, Phillips 2010), interpreterà i bozzetti all’interno del contesto cui facevano riferimento, ossia la ginnastica educativa, finalizzata alla creazione del cittadino soldato; inoltre, avvalendosi di un approccio metodologico più tradizionale, condotto sulla documentazione epistolare sopra citata, si focalizzerà sulle condizioni socio-economiche dei maestri di ginnastica. La ricerca intende definire l’auto-percezione che i docenti avevano della propria professione e quali speranze di riscatto, legate alla visione militarizzata che le aveva ispirate, nutrissero nei confronti dell’adozione delle divise da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.
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Descrizione: Elia, Pedagogia e Vita, vol. 75, n. 1/2017
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