Partendo dal dibattito medio-vittoriano attorno alla qualità dell'opera letteraria, e in particolare del genere romanzesco - un dibattito che si fece particolarmente acceso nel decennio di fioritura del romanzo sensazionale - l'articolo esplora alcune questioni che divennero oggetto di animate discussioni nell'Inghilterra del tempo. Oltre ad affrontare aspetti più generali del conflitto tra letteratura alta e letteratura popolare, l'analisi si sofferma sui dubbi sollevati da molti critici ortodossi riguardo all'uso di particolari strategie sensazionalistiche, soprattutto da parte di donne scrittrici che, in quegli anni, si affacciavano sulla scena letteraria come autrici di bestseller. Alcune di queste scrittrici, come Mary Elizabeth Braddon ed Ellen Wood, qui esaminate in dettaglio, difesero con convinzione le proprie scelte letteraria adottando due tecniche principali. Da un lato, esse scrissero personalmente e incoraggiarono la pubblicazione di articoli volti a difendere la dignità della letteratura popolare, sfruttando anche la loro posizione privilegiata di direttrici di note riviste. Dall'altro, esse crearono efficaci parodie dei censori contemporanei, ritraendo in alcuni romanzi figure di giornalisti e recensori che sono ridicolizzati e stigmatizzati nel loro agire. Esaminando due esempi poco studiati di questa particolare caratterizzazione, l'articolo mira a rivalutare l'importante ruolo culturale e professionale svolto da Braddon e Wood nel contesto medio-vittoriano e il contributo che entrambe offrirono alla valorizzazione della vasta (e tuttora ancora poco studiata) produzione popolare letteraria del tempo.

Professionisti della censura: la letteratura popolare vittoriana e il dibattito sui recensori

COSTANTINI, Mariaconcetta
2019-01-01

Abstract

Partendo dal dibattito medio-vittoriano attorno alla qualità dell'opera letteraria, e in particolare del genere romanzesco - un dibattito che si fece particolarmente acceso nel decennio di fioritura del romanzo sensazionale - l'articolo esplora alcune questioni che divennero oggetto di animate discussioni nell'Inghilterra del tempo. Oltre ad affrontare aspetti più generali del conflitto tra letteratura alta e letteratura popolare, l'analisi si sofferma sui dubbi sollevati da molti critici ortodossi riguardo all'uso di particolari strategie sensazionalistiche, soprattutto da parte di donne scrittrici che, in quegli anni, si affacciavano sulla scena letteraria come autrici di bestseller. Alcune di queste scrittrici, come Mary Elizabeth Braddon ed Ellen Wood, qui esaminate in dettaglio, difesero con convinzione le proprie scelte letteraria adottando due tecniche principali. Da un lato, esse scrissero personalmente e incoraggiarono la pubblicazione di articoli volti a difendere la dignità della letteratura popolare, sfruttando anche la loro posizione privilegiata di direttrici di note riviste. Dall'altro, esse crearono efficaci parodie dei censori contemporanei, ritraendo in alcuni romanzi figure di giornalisti e recensori che sono ridicolizzati e stigmatizzati nel loro agire. Esaminando due esempi poco studiati di questa particolare caratterizzazione, l'articolo mira a rivalutare l'importante ruolo culturale e professionale svolto da Braddon e Wood nel contesto medio-vittoriano e il contributo che entrambe offrirono alla valorizzazione della vasta (e tuttora ancora poco studiata) produzione popolare letteraria del tempo.
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