Dovuto a fenomeni naturali, come l'erosione della costa, il tratto specifico della linea ferroviaria Adriatica da Ortona a San Salvo Marina, nella parte meridionale della regione Abruzzo, ha vissuto per lungo tempo una situazione di rischio tale da essere gradualmente spostata verso l'entroterra. Iniziato nel 1985 e concluso dopo vent'anni, tale intervento ha lasciato libero il vecchio tracciato che si è pensato di recuperare e di inserire nel Piano di sviluppo rurale 2014/2020 Abruzzo. Il nostro lavoro di rilevamento su una parte di questo tracciato, compreso tra il porto di Ortona e la Marina di San Vito, è stato finalizzato alla conoscenza e alla documentazione applicando il metodo della fotomodellazione, una tecnica di fotogrammetria digitale assunta dalla Geomatica per controllare il territorio attraverso la sua raffigurazione tridimensiuonale. Il rilevamento ha riguardato in particolare i ponti presenti sul percorso, opere di un certo interesse per le evidenti caratteristiche architettoniche oltreché per quelle tecniche. Il saggio presenta un iter di conoscenza relativo a quel brano di tracciato dismesso, affrontando i più diversi aspetti che concorrono a definirne i caratteri salienti. Vi è da un lato una documentazione cartografica diversificata e a varie scale, una indagine d'archivio necessaria a comporendere l'origine di tale tracciato e il suo sviluppo nel tempo, affiancate dall'attestazione fotografica dello stato attuale. Dall'altro si è sviluppato il rilevamento metrico integrato, impiegando oltre alla suddetta fotomodellazione che restituisce, con una certa immediatezza, un prodotto visuale tridimensionale di buona qualità, anche altre tecniche di rilevamento per ottenere un quadro maggiormente definito.

Da tracciato ferroviario a "Via Verde della costa dei trabocchi". Un rilievo infrastrutturale finalizzato al recupero.

Pasquale Tunzi
2019-01-01

Abstract

Dovuto a fenomeni naturali, come l'erosione della costa, il tratto specifico della linea ferroviaria Adriatica da Ortona a San Salvo Marina, nella parte meridionale della regione Abruzzo, ha vissuto per lungo tempo una situazione di rischio tale da essere gradualmente spostata verso l'entroterra. Iniziato nel 1985 e concluso dopo vent'anni, tale intervento ha lasciato libero il vecchio tracciato che si è pensato di recuperare e di inserire nel Piano di sviluppo rurale 2014/2020 Abruzzo. Il nostro lavoro di rilevamento su una parte di questo tracciato, compreso tra il porto di Ortona e la Marina di San Vito, è stato finalizzato alla conoscenza e alla documentazione applicando il metodo della fotomodellazione, una tecnica di fotogrammetria digitale assunta dalla Geomatica per controllare il territorio attraverso la sua raffigurazione tridimensiuonale. Il rilevamento ha riguardato in particolare i ponti presenti sul percorso, opere di un certo interesse per le evidenti caratteristiche architettoniche oltreché per quelle tecniche. Il saggio presenta un iter di conoscenza relativo a quel brano di tracciato dismesso, affrontando i più diversi aspetti che concorrono a definirne i caratteri salienti. Vi è da un lato una documentazione cartografica diversificata e a varie scale, una indagine d'archivio necessaria a comporendere l'origine di tale tracciato e il suo sviluppo nel tempo, affiancate dall'attestazione fotografica dello stato attuale. Dall'altro si è sviluppato il rilevamento metrico integrato, impiegando oltre alla suddetta fotomodellazione che restituisce, con una certa immediatezza, un prodotto visuale tridimensionale di buona qualità, anche altre tecniche di rilevamento per ottenere un quadro maggiormente definito.
2019
Studi e ricerche di Architettura: Dipartimento di Architettura Università degli Studi G. d'Annunzio Chieti-Pescara
978-88-492-3667-5
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