Il concetto di paesaggio è stato definito nei vari ambiti scientifico-disciplinari secondo accezioni molto differenti. Dopo la visione ottocentesca che ne aveva declinato il senso in termini estetico-formali come veduta, scorcio pittorico o rappresentazione dalle forti connotazioni poetico-emotive, la post-modernità ha avuto la capacità di rintracciare nel paesaggio molteplici valori e significati oltre le dimensioni percettive e sensoriali. Il paesaggio si è così legato progressivamente ai processi evolutivi bio-ecologici, alle dinamiche ambientali, alle forme di produzione antropica, alle espressioni delle culture costruttive e abitative, alle dinamiche di sviluppo socioeconomiche. Intorno a tale questione, Fabrizio Schiaffonati, nel suo Paesaggi milanesi. Per una sociologia del paesaggio urbano, edito dalla Lupetti, propone alcune riflessioni che riprendono il percorso già intrapreso nel suo precedente Paesaggio italiano. Viaggio nel paese che dimentica. Il volume affronta proprio il difficile rapporto che s’instaura nel paesaggio urbano tra forme di permanenza del passato, memorie di assetti storici, microstorie individuali e collettive, politiche, piani e progetti di trasformazione della città e della natura. La metropoli milanese fa da palinsesto per analizzare e comprendere tutti questi elementi che continuano ad esistere ed evolvere in un perenne intreccio sensoriale, conoscitivo e progettuale fra passato, presente e futuro.

Paesaggi milanesi. Per una sociologia del paesaggio urbano

ANGELUCCI
2019-01-01

Abstract

Il concetto di paesaggio è stato definito nei vari ambiti scientifico-disciplinari secondo accezioni molto differenti. Dopo la visione ottocentesca che ne aveva declinato il senso in termini estetico-formali come veduta, scorcio pittorico o rappresentazione dalle forti connotazioni poetico-emotive, la post-modernità ha avuto la capacità di rintracciare nel paesaggio molteplici valori e significati oltre le dimensioni percettive e sensoriali. Il paesaggio si è così legato progressivamente ai processi evolutivi bio-ecologici, alle dinamiche ambientali, alle forme di produzione antropica, alle espressioni delle culture costruttive e abitative, alle dinamiche di sviluppo socioeconomiche. Intorno a tale questione, Fabrizio Schiaffonati, nel suo Paesaggi milanesi. Per una sociologia del paesaggio urbano, edito dalla Lupetti, propone alcune riflessioni che riprendono il percorso già intrapreso nel suo precedente Paesaggio italiano. Viaggio nel paese che dimentica. Il volume affronta proprio il difficile rapporto che s’instaura nel paesaggio urbano tra forme di permanenza del passato, memorie di assetti storici, microstorie individuali e collettive, politiche, piani e progetti di trasformazione della città e della natura. La metropoli milanese fa da palinsesto per analizzare e comprendere tutti questi elementi che continuano ad esistere ed evolvere in un perenne intreccio sensoriale, conoscitivo e progettuale fra passato, presente e futuro.
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