Il saggio contestualizza il significato gergale della "mutanza", uno stato di malessere documentato nella cultura frentana e, in particolare, nel Vastese, già nella seconda metà del sec. XIX e genericamente riferito all’epilessia. L’immaginazione popolare e la cura di questa sintomatologia configurano, al giorno d’oggi, una singolare compresenza di medicalizzazione e di pratiche magico-religiose, di biomedicina e di medicine alternative, facendo ipotizzare l’esistenza di una connessione clinico-antropologica col fenomeno psicosomatico. L’attribuzione di questa sintomatologia all’ambito prevalentemente femminile traduce un bisogno culturale di “addomesticazione del disagio” che non riesce ad essere preso in carico della biomedicina e, nel contempo, offre l’occasione per riflettere sulla trasformazione delle disuguaglianze sociali e culturali.
La mutanza nella “medicina popolare” tra Abruzzo e Molise: quando il malessere prende corpo
Lia Giancristofaro
2018-01-01
Abstract
Il saggio contestualizza il significato gergale della "mutanza", uno stato di malessere documentato nella cultura frentana e, in particolare, nel Vastese, già nella seconda metà del sec. XIX e genericamente riferito all’epilessia. L’immaginazione popolare e la cura di questa sintomatologia configurano, al giorno d’oggi, una singolare compresenza di medicalizzazione e di pratiche magico-religiose, di biomedicina e di medicine alternative, facendo ipotizzare l’esistenza di una connessione clinico-antropologica col fenomeno psicosomatico. L’attribuzione di questa sintomatologia all’ambito prevalentemente femminile traduce un bisogno culturale di “addomesticazione del disagio” che non riesce ad essere preso in carico della biomedicina e, nel contempo, offre l’occasione per riflettere sulla trasformazione delle disuguaglianze sociali e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.