ABSTRACT Piazza Sant’Oronzo, centro pulsante dell’odierna Lecce, deriva da un processo di stratificazione secolare ma nel contempo è il risultato di pesanti interventi di modifica degli spazi pubblici e di inserimento di imponenti costruzioni. Fino alla fine del XIX secolo la piazza, chiamata “dei Mercanti” (Mercadanti) sviluppava una planimetria diversa dall’attuale in quanto lo spazio in cui oggi vediamo i resti dell’anfiteatro romano era occultato da botteghe e strutture commerciali. La particolarità della “nuova” piazza nasce appunto dalla sua duplice natura di “luogo” della città antica e di “spazio” pubblico creato mediante interventi modifica in un organismo urbano sottoposto in età rinascimentale ad una ridefinizione geometrica dell’impianto di età messapica e tardo imperiale. Dalla seconda metà del XIX secolo la città è sottoposta a sventramenti, rettifiche stradali e nuovi allineamenti. Agli inizi del Novecento, per consentire la costruzione della Banca d’Italia, viene demolita la quinta edilizia meridionale della piazza, detta “Isola del Governatore”. Nel corso dei lavori viene scoperto ma solo parzialmente liberato l’anfiteatro romano ma è negli anni Trenta che una nuova campagna di lavori definisce il nuovo spazio urbano. Per la costruzione del palazzo INA vengono infatti demoliti gli isolati dietro il Sedile, scavato ampiamente l’anfiteatro, abbattuta l’isola delle “Capande” (“dei Veneziani”) e realizzati i nuovi fronti, primo fra tutti quello su via D’Amelio. Anche la collocazione della statua patrono viene spostata sino a raggiungere l’attuale posizione di perno tra la vecchia e la nuova piazza. Infine negli anni Cinquanta-Sessanta gli interventi di sistemazione di via Templari e la costruzione del palazzo della Banca Nazionale del Lavoro sul fronte orientale definiscono l’immagine definitiva di piazza Sant’Oronzo, spazio affascinante nella sua complessità e molteplicità storica e compositiva.

LECCE: DA PIAZZA DEI MERCADANTI A PIAZZA SANT’ORONZO. L’INTERPRETAZIONE DEL PASSATO

RAFFAELE GIANNANTONIO
2018-01-01

Abstract

ABSTRACT Piazza Sant’Oronzo, centro pulsante dell’odierna Lecce, deriva da un processo di stratificazione secolare ma nel contempo è il risultato di pesanti interventi di modifica degli spazi pubblici e di inserimento di imponenti costruzioni. Fino alla fine del XIX secolo la piazza, chiamata “dei Mercanti” (Mercadanti) sviluppava una planimetria diversa dall’attuale in quanto lo spazio in cui oggi vediamo i resti dell’anfiteatro romano era occultato da botteghe e strutture commerciali. La particolarità della “nuova” piazza nasce appunto dalla sua duplice natura di “luogo” della città antica e di “spazio” pubblico creato mediante interventi modifica in un organismo urbano sottoposto in età rinascimentale ad una ridefinizione geometrica dell’impianto di età messapica e tardo imperiale. Dalla seconda metà del XIX secolo la città è sottoposta a sventramenti, rettifiche stradali e nuovi allineamenti. Agli inizi del Novecento, per consentire la costruzione della Banca d’Italia, viene demolita la quinta edilizia meridionale della piazza, detta “Isola del Governatore”. Nel corso dei lavori viene scoperto ma solo parzialmente liberato l’anfiteatro romano ma è negli anni Trenta che una nuova campagna di lavori definisce il nuovo spazio urbano. Per la costruzione del palazzo INA vengono infatti demoliti gli isolati dietro il Sedile, scavato ampiamente l’anfiteatro, abbattuta l’isola delle “Capande” (“dei Veneziani”) e realizzati i nuovi fronti, primo fra tutti quello su via D’Amelio. Anche la collocazione della statua patrono viene spostata sino a raggiungere l’attuale posizione di perno tra la vecchia e la nuova piazza. Infine negli anni Cinquanta-Sessanta gli interventi di sistemazione di via Templari e la costruzione del palazzo della Banca Nazionale del Lavoro sul fronte orientale definiscono l’immagine definitiva di piazza Sant’Oronzo, spazio affascinante nella sua complessità e molteplicità storica e compositiva.
2018
978-88-492-3667-5
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