I cambiamenti funzionali in atto in molti nuclei storici e la conseguente variazione delle densità e delle tipologie di utenza possono comportare una progressiva perdita dell’identità culturale e abitativa delle città. Le aree urbane storiche sono sottoposte a interventi mirati a modernizzare le modalità di fruizione del patrimonio della città attraverso due principali azioni: lo stravolgimento delle tipologie dello spazio aperto e la variazione delle relazioni tra spazio pubblico e privato. La modernizzazione dei nuclei storici sta quindi producendo quella che Lieven de Cauter ha definito una delle varianti della Urban Capsularization. Si tratta di un’omogeneizzazione dello spazio urbano non costruito basata su modelli e prodotti standardizzati, ma anche sulla riduzione delle aree storiche in enclave a esclusivo uso ludico-ricreativo. Contro tale modernizzazione capsularizzata delle città storiche è invece necessario ripensare il sistema degli spazi aperti come un “ambiente conviviale”, inclusivo, accogliente, attrattivo, flessibile e rispettoso delle culture abitative e costruttive locali. Gli autori propongono di intervenire sugli spazi urbani storici non costruiti considerandoli come un sistema spazio‐ambientale abilitante che agisce attraverso l’attivazione di due processi: recupera e supporta gli effetti conviviali e generatori di benessere di alcune tipologie ricorrenti dello spazio aperto e interfaccia, in modo flessibile e reversibile, le relazioni fondamentali per il mantenimento delle condizioni di convivialità della città storica.
Contro la modernizzazione capsularizzata delle città storiche: per un ripensamento dello spazio aperto come ambiente conviviale
ANGELUCCI Filippo
;
2019-01-01
Abstract
I cambiamenti funzionali in atto in molti nuclei storici e la conseguente variazione delle densità e delle tipologie di utenza possono comportare una progressiva perdita dell’identità culturale e abitativa delle città. Le aree urbane storiche sono sottoposte a interventi mirati a modernizzare le modalità di fruizione del patrimonio della città attraverso due principali azioni: lo stravolgimento delle tipologie dello spazio aperto e la variazione delle relazioni tra spazio pubblico e privato. La modernizzazione dei nuclei storici sta quindi producendo quella che Lieven de Cauter ha definito una delle varianti della Urban Capsularization. Si tratta di un’omogeneizzazione dello spazio urbano non costruito basata su modelli e prodotti standardizzati, ma anche sulla riduzione delle aree storiche in enclave a esclusivo uso ludico-ricreativo. Contro tale modernizzazione capsularizzata delle città storiche è invece necessario ripensare il sistema degli spazi aperti come un “ambiente conviviale”, inclusivo, accogliente, attrattivo, flessibile e rispettoso delle culture abitative e costruttive locali. Gli autori propongono di intervenire sugli spazi urbani storici non costruiti considerandoli come un sistema spazio‐ambientale abilitante che agisce attraverso l’attivazione di due processi: recupera e supporta gli effetti conviviali e generatori di benessere di alcune tipologie ricorrenti dello spazio aperto e interfaccia, in modo flessibile e reversibile, le relazioni fondamentali per il mantenimento delle condizioni di convivialità della città storica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.