L’opera è uno studio della relazione tra le forme della ripartizione verticale del potere e le esigenze di tutela derivanti dal riconoscimento costituzionale dei diritti sociali, condotto con preminente riguardo all’ordinamento italiano ed esteso ad altri due ordinamenti europei a struttura territoriale decentrata recentemente interessati da significativi processi di riforma: lo Stato federale tedesco e lo Stato delle autonomie spagnolo. Per ciascuno dei tre ordinamenti composti sono considerati due aspetti fondamentali: la distribuzione delle competenze fra potere centrale ed enti territoriali di livello intermedio (Regioni, Länder, Comunidades autónomas) nei principali settori dello Stato sociale, con una particolare attenzione dedicata a ricostruire l’estensione e le modalità di esercizio delle competenze del legislatore centrale funzionali alla garanzia dell’uguaglianza nel godimento dei diritti sociali (così da poter comprendere anche, per converso, quali spazi residuino per la definizione e l’attuazione di politiche differenziate a livello subnazionale o comunque per l’esercizio dell’autonomia); la ripartizione della potestà impositiva e delle risorse, con particolare attenzione ai meccanismi diretti ad assicurare, in un’ottica di solidarietà e di garanzia dell’omogeneità delle condizioni di vita, l’adeguato finanziamento delle funzioni degli enti periferici strumentali alla tutela degli stessi diritti, a prescindere dai diversi livelli di sviluppo economico e capacità fiscale dei rispettivi territori. Attraverso l’analisi delle discipline costituzionali, delle loro revisioni, della pratica legislativa e della giurisprudenza costituzionale rilevanti sono evidenziate le soluzioni, storicamente mutevoli, in concreto adottate per dare risposta al problema del bilanciamento fra le ragioni dell’uniformità e quelle della differenziazione che costantemente si ripresenta in ogni ordinamento di tipo composto: ovvero all’esigenza di individuare, secondo la formula già proposta da Leopoldo Elia, una “combinazione ragionevole” fra autonomia, uguaglianza e risorse disponibili. Il lavoro è diviso in due parti. Nella prima, all’illustrazione delle premesse teoriche, concettuali e di metodo della ricerca segue il capitolo principale dedicato all’Italia, suddiviso in due sezioni aventi ad oggetto l’evoluzione del rapporto fra pluralismo territoriale e tutela dei diritti sociali, rispettivamente nella fase anteriore all’entrata in vigore della l. cost. n. 3/2001 con cui è stato riscritto il Titolo V della seconda Parte della Costituzione e nella fase successiva alla riforma. La seconda parte comprende due capitoli dedicati rispettivamente alla Germania e alla Spagna, nei quali in forma più sintetica sono forniti i riferimenti indispensabili per sviluppare, nelle Conclusioni, una comparazione diretta a far risaltare le principali analogie e differenze fra i tre ordinamenti studiati, con particolare attenzione alle tendenze recenti e a quelle attuali, direttamente condizionate dalla crisi economico-finanziaria e dagli sviluppi del processo di integrazione europea ad essa collegati.

La tutela dei diritti sociali negli ordinamenti di tipo composto tra uniformità e differenziazione. Decentramento e diritti sociali in Italia, Germania e Spagna

Masala Pietro
2014-01-01

Abstract

L’opera è uno studio della relazione tra le forme della ripartizione verticale del potere e le esigenze di tutela derivanti dal riconoscimento costituzionale dei diritti sociali, condotto con preminente riguardo all’ordinamento italiano ed esteso ad altri due ordinamenti europei a struttura territoriale decentrata recentemente interessati da significativi processi di riforma: lo Stato federale tedesco e lo Stato delle autonomie spagnolo. Per ciascuno dei tre ordinamenti composti sono considerati due aspetti fondamentali: la distribuzione delle competenze fra potere centrale ed enti territoriali di livello intermedio (Regioni, Länder, Comunidades autónomas) nei principali settori dello Stato sociale, con una particolare attenzione dedicata a ricostruire l’estensione e le modalità di esercizio delle competenze del legislatore centrale funzionali alla garanzia dell’uguaglianza nel godimento dei diritti sociali (così da poter comprendere anche, per converso, quali spazi residuino per la definizione e l’attuazione di politiche differenziate a livello subnazionale o comunque per l’esercizio dell’autonomia); la ripartizione della potestà impositiva e delle risorse, con particolare attenzione ai meccanismi diretti ad assicurare, in un’ottica di solidarietà e di garanzia dell’omogeneità delle condizioni di vita, l’adeguato finanziamento delle funzioni degli enti periferici strumentali alla tutela degli stessi diritti, a prescindere dai diversi livelli di sviluppo economico e capacità fiscale dei rispettivi territori. Attraverso l’analisi delle discipline costituzionali, delle loro revisioni, della pratica legislativa e della giurisprudenza costituzionale rilevanti sono evidenziate le soluzioni, storicamente mutevoli, in concreto adottate per dare risposta al problema del bilanciamento fra le ragioni dell’uniformità e quelle della differenziazione che costantemente si ripresenta in ogni ordinamento di tipo composto: ovvero all’esigenza di individuare, secondo la formula già proposta da Leopoldo Elia, una “combinazione ragionevole” fra autonomia, uguaglianza e risorse disponibili. Il lavoro è diviso in due parti. Nella prima, all’illustrazione delle premesse teoriche, concettuali e di metodo della ricerca segue il capitolo principale dedicato all’Italia, suddiviso in due sezioni aventi ad oggetto l’evoluzione del rapporto fra pluralismo territoriale e tutela dei diritti sociali, rispettivamente nella fase anteriore all’entrata in vigore della l. cost. n. 3/2001 con cui è stato riscritto il Titolo V della seconda Parte della Costituzione e nella fase successiva alla riforma. La seconda parte comprende due capitoli dedicati rispettivamente alla Germania e alla Spagna, nei quali in forma più sintetica sono forniti i riferimenti indispensabili per sviluppare, nelle Conclusioni, una comparazione diretta a far risaltare le principali analogie e differenze fra i tre ordinamenti studiati, con particolare attenzione alle tendenze recenti e a quelle attuali, direttamente condizionate dalla crisi economico-finanziaria e dagli sviluppi del processo di integrazione europea ad essa collegati.
2014
Materiali di diritto pubblico italiano e comparato della Scuola Superiore Sant'Anna
978-88-6741-323-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/736657
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