Una selezione ragionata delle Favole (1796) di Gaetano Perego, autore milanese dal profilo biografico piuttosto opaco, la cui produzione, tuttavia, ebbe ampia circolazione nelle scuole come agile strumento educativo, esito di una sperimentazione letteraria erede, nelle sue coordinate formali, di una tradizione favolistica in versi profondamente distante per obiettivi e destinatari. Le favole di Perego, infatti, sono connotate dalla concretezza, dalla riconoscibilità degli sfondi, dall'esigenza di educare alla moralità senza astrattezza né divagazioni filosofiche, risolvendosi nell'indicazione di precise regole di costume, di solidi principi di vita pratica, di doveri indispensabili al vivere civile. Il binomio di educazione morale e costume è d'altronde una delle istanze della nuova spiritualità pedagogica che nella Milano settecentesca accompagna il fenomeno illuminista con la sua esigenza di libertà intellettuale e di personalità. Le favole di Perego interpretano, dunque, per la chiarezza dello stile, l'accessibilità e la varietà della lingua, l'adeguamento continuo dei temi alle esigenze e alle aspettative dei lettori, il ruolo educativo attribuito alla favola esopiana dagli intellettuali e dai pedagogisti del tempo, incontrando in particolare il plauso e l'approvazione di Vincenzo Cuoco.
G. Perego. Favole sopra i doveri sociali ad uso delle scuole
FILOGRASSO, Ilaria
2001-01-01
Abstract
Una selezione ragionata delle Favole (1796) di Gaetano Perego, autore milanese dal profilo biografico piuttosto opaco, la cui produzione, tuttavia, ebbe ampia circolazione nelle scuole come agile strumento educativo, esito di una sperimentazione letteraria erede, nelle sue coordinate formali, di una tradizione favolistica in versi profondamente distante per obiettivi e destinatari. Le favole di Perego, infatti, sono connotate dalla concretezza, dalla riconoscibilità degli sfondi, dall'esigenza di educare alla moralità senza astrattezza né divagazioni filosofiche, risolvendosi nell'indicazione di precise regole di costume, di solidi principi di vita pratica, di doveri indispensabili al vivere civile. Il binomio di educazione morale e costume è d'altronde una delle istanze della nuova spiritualità pedagogica che nella Milano settecentesca accompagna il fenomeno illuminista con la sua esigenza di libertà intellettuale e di personalità. Le favole di Perego interpretano, dunque, per la chiarezza dello stile, l'accessibilità e la varietà della lingua, l'adeguamento continuo dei temi alle esigenze e alle aspettative dei lettori, il ruolo educativo attribuito alla favola esopiana dagli intellettuali e dai pedagogisti del tempo, incontrando in particolare il plauso e l'approvazione di Vincenzo Cuoco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.