La costruzione del regime, consente la verifica sul territorio di fenomeni nazionali estremamente vivi ed attuali, attraverso materiale in gran parte inedito proveniente da archivi locali ma anche nazionali. La prima parte dello studio di merito riguarda l’Urbanistica, ove si affronta il tema delle trasformazioni urbane che interessarono l’intero Abruzzo in rapporto alle esperienze in campo nazionale. La seconda parte riguarda l’analisi dell’architettura del periodo, che parte dall’attenzione posta dal Fascismo all’architettura non solo come arte rappresentativa, ma come mezzo simbolico e di comunicazione, secondo un criterio che assume connotazioni decisamente nuove e legate soprattutto alla cultura del Futurismo. Il secondo tema riguarda il preciso rapporto che s’istituisce tra le Case del Fascio, “templi della religione fascista”, e le chiese costruite nel periodo, nel quale emergono segni di mutuo scambio compositivo e formale secondo la volontà di appropriazione degli apparati formali da parte del regime e della desacralizzazione che l’arte religiosa mostra per tutto il Novecento. Segue poi lo studio dell’architettura sociale, con una parata di edifici destinati alle varie organizzazioni che controllavano capillarmente le varie componenti della società: l’OND, l’ONB, l’ONMI, ad aprire il dibattito sui contraddittori rapporti tra donna e Fascismo. È poi la volta delle architetture realizzate per le grandi battaglie del regime, che produssero una lunga teoria di edifici scolastici, di stadi ed impianti sportivi e quindi di case popolari. Nel capitoli intitolato “Il paesaggio urbano” vengono studiati edifici relativi all’architettura pubblica di vario genere, a partire dalle sedi dei Consigli provinciali dell’Economia Corporativa, gli edifici previdenziali ed assicurativi, i palazzi amministrativi, i mercati coperti, le Centrali del latte, le biblioteche, le infrastrutture portuali dell’epoca, e le sistemazioni urbane. L’ultimo capitolo si interessa delle opere realizzate dal capitale privato, ed in particolare banche, strutture turistiche e ricettive, opifici; un’ultima riflessione va all’architettura dei cinematografi, che rivestivano grande importanza anche nel pensiero di Mussolini, secondo cui il cinema era “l’arma più forte” della propaganda fascista. The construction of the regime allows us to verify in Italy the presence of national phenomena which is alive and topical today, through largely unreleased material from local and national archives. The first part of the study concerns Urban Planning, where the issue of urban transformation that affected the entire region of Abruzzo is dealt with in relation to the experience on a national level. The second part concerns the analysis of the architecture of the period starting from Fascist architecture not only as a representative art, but as a symbolic means and one of communication and, based on a criterion that takes on new connotations that are principally related to the culture of Futurism. The second issue is the precise relationship between the Houses of the ‘Fascio’, "temples of the fascist religion ", and the churches built during the period of which signs emerge of formal and composite mutual exchange according to the will of appropriation of the formal apparatus of part of the regime and the desecration of religious art illustrated throughout the twentieth century. Following this is the study of social architecture, with a range of buildings used by the organizations that controlled the various elements of society: the OND, the ONB, the ONMI, to open the debate on the contradictory relationship between women and Fascism. The next issue is the architecture created for the great battles of the regime which produced a range of school buildings, stadiums and sports complexes and public housing. In the chapters entitled "The urban landscape" architecture for public buildings of various kinds is studied, starting with the offices of the Provincial Corporate Economy, security and insurance buildings, administrative buildings, covered markets, the central dairy, libraries, port facilities of the time and urban housing projects. The last chapter is concerned with the building work carried out by private investors and in particular banks, tourist facilities and accommodation and factories. A final thought is dedicated to the architecture of cinemas, which was of great importance to Mussolini in that, according to him, the film was "the strongest weapon" of fascist propaganda.

La costruzione del regime. Urbanistica, Architettura e Politica nell’Abruzzo del Fascismo

GIANNANTONIO, Raffaele
2006-01-01

Abstract

La costruzione del regime, consente la verifica sul territorio di fenomeni nazionali estremamente vivi ed attuali, attraverso materiale in gran parte inedito proveniente da archivi locali ma anche nazionali. La prima parte dello studio di merito riguarda l’Urbanistica, ove si affronta il tema delle trasformazioni urbane che interessarono l’intero Abruzzo in rapporto alle esperienze in campo nazionale. La seconda parte riguarda l’analisi dell’architettura del periodo, che parte dall’attenzione posta dal Fascismo all’architettura non solo come arte rappresentativa, ma come mezzo simbolico e di comunicazione, secondo un criterio che assume connotazioni decisamente nuove e legate soprattutto alla cultura del Futurismo. Il secondo tema riguarda il preciso rapporto che s’istituisce tra le Case del Fascio, “templi della religione fascista”, e le chiese costruite nel periodo, nel quale emergono segni di mutuo scambio compositivo e formale secondo la volontà di appropriazione degli apparati formali da parte del regime e della desacralizzazione che l’arte religiosa mostra per tutto il Novecento. Segue poi lo studio dell’architettura sociale, con una parata di edifici destinati alle varie organizzazioni che controllavano capillarmente le varie componenti della società: l’OND, l’ONB, l’ONMI, ad aprire il dibattito sui contraddittori rapporti tra donna e Fascismo. È poi la volta delle architetture realizzate per le grandi battaglie del regime, che produssero una lunga teoria di edifici scolastici, di stadi ed impianti sportivi e quindi di case popolari. Nel capitoli intitolato “Il paesaggio urbano” vengono studiati edifici relativi all’architettura pubblica di vario genere, a partire dalle sedi dei Consigli provinciali dell’Economia Corporativa, gli edifici previdenziali ed assicurativi, i palazzi amministrativi, i mercati coperti, le Centrali del latte, le biblioteche, le infrastrutture portuali dell’epoca, e le sistemazioni urbane. L’ultimo capitolo si interessa delle opere realizzate dal capitale privato, ed in particolare banche, strutture turistiche e ricettive, opifici; un’ultima riflessione va all’architettura dei cinematografi, che rivestivano grande importanza anche nel pensiero di Mussolini, secondo cui il cinema era “l’arma più forte” della propaganda fascista. The construction of the regime allows us to verify in Italy the presence of national phenomena which is alive and topical today, through largely unreleased material from local and national archives. The first part of the study concerns Urban Planning, where the issue of urban transformation that affected the entire region of Abruzzo is dealt with in relation to the experience on a national level. The second part concerns the analysis of the architecture of the period starting from Fascist architecture not only as a representative art, but as a symbolic means and one of communication and, based on a criterion that takes on new connotations that are principally related to the culture of Futurism. The second issue is the precise relationship between the Houses of the ‘Fascio’, "temples of the fascist religion ", and the churches built during the period of which signs emerge of formal and composite mutual exchange according to the will of appropriation of the formal apparatus of part of the regime and the desecration of religious art illustrated throughout the twentieth century. Following this is the study of social architecture, with a range of buildings used by the organizations that controlled the various elements of society: the OND, the ONB, the ONMI, to open the debate on the contradictory relationship between women and Fascism. The next issue is the architecture created for the great battles of the regime which produced a range of school buildings, stadiums and sports complexes and public housing. In the chapters entitled "The urban landscape" architecture for public buildings of various kinds is studied, starting with the offices of the Provincial Corporate Economy, security and insurance buildings, administrative buildings, covered markets, the central dairy, libraries, port facilities of the time and urban housing projects. The last chapter is concerned with the building work carried out by private investors and in particular banks, tourist facilities and accommodation and factories. A final thought is dedicated to the architecture of cinemas, which was of great importance to Mussolini in that, according to him, the film was "the strongest weapon" of fascist propaganda.
2006
9788895078090
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/103399
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