Oggetto del volume è la facciata a portico della chiesa romana di S. Maria in Via Lata (1659-1663), concordemente ritenuta uno dei capolavori architettonici di Pietro da Cortona (1596-1669). Fine ultimo della ricerca condotta è stato quello di decifrare criticamente un’opera la cui assoluta singolarità nel panorama dell’architettura barocca era stata rilevata già all’indomani del suo completamento. Lo studio si sofferma innanzitutto sui problemi connessi all’intervento di una doppia committenza (La committenza: da Atanasio Ridolfi ad Alessandro VII), isolando le motivazioni, tutt’altro che omogenee per finalità e linee d’azione, che porteranno, nel breve arco di quattro anni, a mutare profondamente la facies dell’edificio. Viene poi delineata un’interpretazione iconologica dell’opera, condotta sulla base dei legami individuabili tra le fonti storiche collegate alla chiesa (incentrate in particolare sulla memoria religiosa della prima residenza romana dei santi Pietro e Paolo) e specifiche soluzioni architettoniche ancorate alla cultura antiquaria del tardo Cinquecento e della prima età barocca (La “materia” e l’”inventione”: iconologia del portico e della facciata). Delineata in questo modo la piattaforma generale di riferimento, l’analisi considera l’insieme dei vincoli progettuali derivanti dalla particolare conformazione dell’area e dalla complessa distribuzione delle diverse funzioni, per poi passare ai princìpi di proporzionamento ed alla definizione sintattica e formale dell’ordine architettonico (“Ordinatione delle parti, grazia e tenerezza”). Dall’insieme degli elementi evidenziati e dallo stesso confronto con le realizzazioni precedenti emerge, quale esito critico complessivo, un’autonoma articolazione espressiva dell’opera, in cui il complesso equilibrio tra riferimenti iconologici, esigenze rappresentative della committenza e cultura antiquaria, rivela la capacità progettuale, tipica del modus operandi cortoniano, di armonizzare vincoli e spunti diversi; tali comunque da confluire sapientemente in un’architettura emblematica dell’età barocca.
La facciata di S. Maria in Via Lata. Committenza, iconologia, proporzionamento, ordini
VILLANI, Marcello
2006-01-01
Abstract
Oggetto del volume è la facciata a portico della chiesa romana di S. Maria in Via Lata (1659-1663), concordemente ritenuta uno dei capolavori architettonici di Pietro da Cortona (1596-1669). Fine ultimo della ricerca condotta è stato quello di decifrare criticamente un’opera la cui assoluta singolarità nel panorama dell’architettura barocca era stata rilevata già all’indomani del suo completamento. Lo studio si sofferma innanzitutto sui problemi connessi all’intervento di una doppia committenza (La committenza: da Atanasio Ridolfi ad Alessandro VII), isolando le motivazioni, tutt’altro che omogenee per finalità e linee d’azione, che porteranno, nel breve arco di quattro anni, a mutare profondamente la facies dell’edificio. Viene poi delineata un’interpretazione iconologica dell’opera, condotta sulla base dei legami individuabili tra le fonti storiche collegate alla chiesa (incentrate in particolare sulla memoria religiosa della prima residenza romana dei santi Pietro e Paolo) e specifiche soluzioni architettoniche ancorate alla cultura antiquaria del tardo Cinquecento e della prima età barocca (La “materia” e l’”inventione”: iconologia del portico e della facciata). Delineata in questo modo la piattaforma generale di riferimento, l’analisi considera l’insieme dei vincoli progettuali derivanti dalla particolare conformazione dell’area e dalla complessa distribuzione delle diverse funzioni, per poi passare ai princìpi di proporzionamento ed alla definizione sintattica e formale dell’ordine architettonico (“Ordinatione delle parti, grazia e tenerezza”). Dall’insieme degli elementi evidenziati e dallo stesso confronto con le realizzazioni precedenti emerge, quale esito critico complessivo, un’autonoma articolazione espressiva dell’opera, in cui il complesso equilibrio tra riferimenti iconologici, esigenze rappresentative della committenza e cultura antiquaria, rivela la capacità progettuale, tipica del modus operandi cortoniano, di armonizzare vincoli e spunti diversi; tali comunque da confluire sapientemente in un’architettura emblematica dell’età barocca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.