Che cosa è la storia? Dove si deve porre la linea di separazione fra cultura e natura? E’ possibile pensare e definire quell’elemento storico che distingue l’esistenza umana da ogni altro modo d’essere? Tali domande sono da tempo al centro della riflessione filosofica contemporanea. Esse, d’altronde, sono legate anche alla questione relativa alla epistemologia delle scienze storico-sociali. Emil Lask (1875-1915), esponente di spicco del neokantismo del Baden, tentò di svolgere questi temi proponendo un’analisi della logica dell’oggetto storico. La sua filosofia formale della storia è però anche una riflessione sul ruolo del soggetto trascendentale e sulla relazione essere-pensare. In questo autore, infatti, il tema dell’oggettività della scienza si intreccia con la riflessione ontologica sulla differenza essere-ente. Il presente studio si concentra sulle opere laskiane in cui è centrale il tema del ‘valore concreto’, dell’individualità storica. Penetrando nei meandri della ‘rivoluzione copernicana’, dell’oggettivismo e dell’irrazionalismo di Lask, il testo presenta le aporie in cui cade il filosofo nel costruire una prospettiva che vorrebbe conciliare l’idea della ‘panarchia del Logos’ con la tesi che identifica la realtà con l’individualità assolutamente irrazionale. La specificità dell’idealismo del giovane Lask emerge, così, soprattutto, attraverso una riflessione sull’originalità della sua lettura di Kant, Hegel, Fichte e Rickert. Il testo, però, non trascura la questione della Wirkungsgeschichte del neokantismo del Baden e traccia, nelle appendici, alcune linee di un nuovo confronto critico con taluni aspetti delle tesi filosofiche di B. Croce e dell’ermeneutica ontologica contemporanea.
Emil Lask e la logica della storia
TUOZZOLO, CLAUDIO
2004-01-01
Abstract
Che cosa è la storia? Dove si deve porre la linea di separazione fra cultura e natura? E’ possibile pensare e definire quell’elemento storico che distingue l’esistenza umana da ogni altro modo d’essere? Tali domande sono da tempo al centro della riflessione filosofica contemporanea. Esse, d’altronde, sono legate anche alla questione relativa alla epistemologia delle scienze storico-sociali. Emil Lask (1875-1915), esponente di spicco del neokantismo del Baden, tentò di svolgere questi temi proponendo un’analisi della logica dell’oggetto storico. La sua filosofia formale della storia è però anche una riflessione sul ruolo del soggetto trascendentale e sulla relazione essere-pensare. In questo autore, infatti, il tema dell’oggettività della scienza si intreccia con la riflessione ontologica sulla differenza essere-ente. Il presente studio si concentra sulle opere laskiane in cui è centrale il tema del ‘valore concreto’, dell’individualità storica. Penetrando nei meandri della ‘rivoluzione copernicana’, dell’oggettivismo e dell’irrazionalismo di Lask, il testo presenta le aporie in cui cade il filosofo nel costruire una prospettiva che vorrebbe conciliare l’idea della ‘panarchia del Logos’ con la tesi che identifica la realtà con l’individualità assolutamente irrazionale. La specificità dell’idealismo del giovane Lask emerge, così, soprattutto, attraverso una riflessione sull’originalità della sua lettura di Kant, Hegel, Fichte e Rickert. Il testo, però, non trascura la questione della Wirkungsgeschichte del neokantismo del Baden e traccia, nelle appendici, alcune linee di un nuovo confronto critico con taluni aspetti delle tesi filosofiche di B. Croce e dell’ermeneutica ontologica contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.