Osservando che nella scienza e nella prassi ragioneristica vengono a coesistere molteplici paradigmi in reciproca competizione, scopo del presente lavoro è quello di testare uno schema di analisi per la classificazione dei modelli contabili e di individuare, per mezzo di tale modello, le fonti principali dei conflitti intra e inter-paradigmatici. Lo studio muove da un primo postulato, per il quale la Ragioneria si sviluppa secondo processi “non cumulativi”, dunque fa proprio il modello di analisi delle “rivoluzioni scientifiche” di Kuhn, e da un secondo postulato, per il quale la Ragioneria nasce come “scienza sociale” (teleologica-prasseologica). Le teorie contabili sono sovente classificate in relazione ai destinatari delle informazioni e alle loro esigenze informative (dunque alle caratteristiche che devono possedere le informazioni) nonché alla natura dell’entità contabile. Il presente lavoro propone, in aggiunta alla dimensione “spaziale” delle esigenze informative, una dimensione “temporale”, che conduce ad un modello di classificazione del fenomeno oggetto di osservazione – l’informativa contabile – fondato su due punti di vista antitetici: quello prospettivo e quello retrospettivo. Dopo aver definito lo schema di analisi e aver delineato i modelli di riferimento, distinguendo tra elementi fondanti e asserzioni derivate di un paradigma contabile, vengono esaminati alcuni momenti salienti dello sviluppo scientifico, distinguendoli nella dimensione temporale: la dicotomia prospettivo/retrospettivo viene impiegata come chiave di lettura del “Trattato” di Luca Pacioli, della “Ragioneria” di Fabio Besta, delle “Osservazioni” di Maffeo Pantaleoni e del paradigma dinamico-numerario proposto da Schmalenbach e da Zappa. La prospettiva temporale associata a quella spaziale si dimostra estremamente utile per individuare i differenti, spesso conflittuali, piani concettuali stratificatisi nei paradigmi contabili formulati nel XX secolo. L’analisi di un terzo approccio, quello prudenziale, consente di chiarire alcune incoerenze degli approcci pragmatici e fornisce una spiegazione, oltre che della malcomposta coerenza di due distinte “anime” conviventi nell’opera bestana, del “successo”, nella dimensione sociologica, dei paradigmi contabili proposti dalla dottrina, in particolare spiegando le ragioni di una solo apparente affinità tra il modello “conservativo” (tipico della prudenza) e quello dinamico-numerario (o retrospettivo-finanziario).

Approcci prospettivo, retrospettivo e prudenziale nella elaborazione dei paradigmi contabili. Sviluppo scientifico e conflitti di paradigma

PALUMBO, Riccardo
2005-01-01

Abstract

Osservando che nella scienza e nella prassi ragioneristica vengono a coesistere molteplici paradigmi in reciproca competizione, scopo del presente lavoro è quello di testare uno schema di analisi per la classificazione dei modelli contabili e di individuare, per mezzo di tale modello, le fonti principali dei conflitti intra e inter-paradigmatici. Lo studio muove da un primo postulato, per il quale la Ragioneria si sviluppa secondo processi “non cumulativi”, dunque fa proprio il modello di analisi delle “rivoluzioni scientifiche” di Kuhn, e da un secondo postulato, per il quale la Ragioneria nasce come “scienza sociale” (teleologica-prasseologica). Le teorie contabili sono sovente classificate in relazione ai destinatari delle informazioni e alle loro esigenze informative (dunque alle caratteristiche che devono possedere le informazioni) nonché alla natura dell’entità contabile. Il presente lavoro propone, in aggiunta alla dimensione “spaziale” delle esigenze informative, una dimensione “temporale”, che conduce ad un modello di classificazione del fenomeno oggetto di osservazione – l’informativa contabile – fondato su due punti di vista antitetici: quello prospettivo e quello retrospettivo. Dopo aver definito lo schema di analisi e aver delineato i modelli di riferimento, distinguendo tra elementi fondanti e asserzioni derivate di un paradigma contabile, vengono esaminati alcuni momenti salienti dello sviluppo scientifico, distinguendoli nella dimensione temporale: la dicotomia prospettivo/retrospettivo viene impiegata come chiave di lettura del “Trattato” di Luca Pacioli, della “Ragioneria” di Fabio Besta, delle “Osservazioni” di Maffeo Pantaleoni e del paradigma dinamico-numerario proposto da Schmalenbach e da Zappa. La prospettiva temporale associata a quella spaziale si dimostra estremamente utile per individuare i differenti, spesso conflittuali, piani concettuali stratificatisi nei paradigmi contabili formulati nel XX secolo. L’analisi di un terzo approccio, quello prudenziale, consente di chiarire alcune incoerenze degli approcci pragmatici e fornisce una spiegazione, oltre che della malcomposta coerenza di due distinte “anime” conviventi nell’opera bestana, del “successo”, nella dimensione sociologica, dei paradigmi contabili proposti dalla dottrina, in particolare spiegando le ragioni di una solo apparente affinità tra il modello “conservativo” (tipico della prudenza) e quello dinamico-numerario (o retrospettivo-finanziario).
2005
9788834854990
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