Nelle organizzazioni non profit, il “declassamento” dell’equilibrio economico-finanziario da obiettivo della gestione a vincolo da rispettare nel perseguimento di preminenti obiettivi sociali, unitamente al ridotto significato che lo scambio economico assume sia nell’acquisizione delle risorse che nell’erogazione dei servizi ai singoli ed alle collettività interessate, comporta conseguenze rilevanti sui modelli di rilevazione e rappresentazione dei risultati rivenienti dalla gestione realizzata. In particolare, tutto ciò rende difficilmente trasferibili alle organizzazioni non profit i modelli e le metodologie di rilevazione e rappresentazione dei risultati aziendali costruiti per le imprese o per la pubblica amministrazione. Partendo da tali imprescindibili presupposti, il modello di rendicontazione proposto in questo lavoro – la Relazione economica e sociale - risponde ad alcuni requisiti ritenuti imprescindibili: - è orientato sia a comunicare la missione aziendale ed i valori che la ispirano, sia a descrivere i risultati della gestione operativa. - Tende a rappresentare, in maniera distinta ed equilibrata, sia gli aspetti economici che quelli sociali dell’attività svolta; - ricorre ad una “costellazione” di strumenti, distinti ma strettamente complementari, destinati, ciascuno secondo i suoi propri contenuti, a descrivere aspetti differenti dell’attività e dei risultati aziendali; - descrive i risultati della gestione trascorsa (rappresentazione retrospettiva) e, al tempo stesso, prospetta ed indica i programmi ed i progetti futuri (rappresentazione prospettica); - presenta una articolazione modulare che ne consente un flessibile adattamento alle differenti situazioni gestionali ed organizzative che caratterizzano le organizzazioni non profit del nostro Paese.
La rappresentazione dei risultati delle aziende non profit. Rendicontazione e controllo economico-sociale
REA, Michele Antonio
2004-01-01
Abstract
Nelle organizzazioni non profit, il “declassamento” dell’equilibrio economico-finanziario da obiettivo della gestione a vincolo da rispettare nel perseguimento di preminenti obiettivi sociali, unitamente al ridotto significato che lo scambio economico assume sia nell’acquisizione delle risorse che nell’erogazione dei servizi ai singoli ed alle collettività interessate, comporta conseguenze rilevanti sui modelli di rilevazione e rappresentazione dei risultati rivenienti dalla gestione realizzata. In particolare, tutto ciò rende difficilmente trasferibili alle organizzazioni non profit i modelli e le metodologie di rilevazione e rappresentazione dei risultati aziendali costruiti per le imprese o per la pubblica amministrazione. Partendo da tali imprescindibili presupposti, il modello di rendicontazione proposto in questo lavoro – la Relazione economica e sociale - risponde ad alcuni requisiti ritenuti imprescindibili: - è orientato sia a comunicare la missione aziendale ed i valori che la ispirano, sia a descrivere i risultati della gestione operativa. - Tende a rappresentare, in maniera distinta ed equilibrata, sia gli aspetti economici che quelli sociali dell’attività svolta; - ricorre ad una “costellazione” di strumenti, distinti ma strettamente complementari, destinati, ciascuno secondo i suoi propri contenuti, a descrivere aspetti differenti dell’attività e dei risultati aziendali; - descrive i risultati della gestione trascorsa (rappresentazione retrospettiva) e, al tempo stesso, prospetta ed indica i programmi ed i progetti futuri (rappresentazione prospettica); - presenta una articolazione modulare che ne consente un flessibile adattamento alle differenti situazioni gestionali ed organizzative che caratterizzano le organizzazioni non profit del nostro Paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.