In occasione sia della riforma societaria intervenuta con D.Lgs. 6 del 17.01.2003 e successive integrazioni, che ha investito anche la normativa inerente al bilancio di esercizio delle imprese costituitesi in forma societaria, è parso opportuno “fare il punto della situazione” con riferimento ad un regime di bilancio comunitario derogatorio, in quanto semplificato, rispetto all’ordinario: il regime ex art. 2435 bis c.c. che il legislatore italiano denomina “bilancio in forma abbreviata”. Nello specifico, l’obiettivo di fondo che si è inteso assegnare al presente lavoro è stato quello di verificare:  come si configurassero, alla luce della nuova normativa, talune delle problematiche già sorte in passato;  se, a seguito della suddetta riforma, fossero insorte nuove problematiche da aggiungere a quelle previgenti. Segnatamente, i profili prescelti quali oggetti di indagine, colti sia nei loro essenziali aspetti evolutivi che nelle problematiche attuali, sono stati i destinatari della disciplina semplificata, i prospetti tabellar-contabili e i documenti descrittivi (Nota integrativa e Relazione sulla gestione) del bilancio c.d. “abbreviato”. La ricerca ha evidenziato la persistenza, e taluna la sopravvenienza, di molti punti di criticità relativi, fra gli altri, al campo di applicazione, al portato segnaletico, alla denominazione dell’articolo 2435-bis, al trattamento delle poste nulle e, infine, alla possibile stesura di bilanci in assetti semplificate intermedi fra la massima sintesi consentita dal regime abbreviato e la massima analisi richiesta da quello c.d. “ordinario”. Sarà pertanto, ancora una volta, rimesso agli operatori contabili redigenti bilanci in assetto abbreviato muoversi con buon senso nell’ambito degli spazi di discrezionalità lasciati aperti dalla disciplina, calibrando in tal modo la quali-quantità delle informazioni fornite. V’è da auspicare in particolare che la disciplina venga interpretata dalle imprese minori, piuttosto che come un’occasione per celare strati informativi rilevanti, come un’occasione per accelerare la leggibilità dei bilanci mediante una configurazione complessiva meglio rispondente alle loro caratteristiche dimensionali.

DEL BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA

DE CRISTOFARO, Tiziana
2004-01-01

Abstract

In occasione sia della riforma societaria intervenuta con D.Lgs. 6 del 17.01.2003 e successive integrazioni, che ha investito anche la normativa inerente al bilancio di esercizio delle imprese costituitesi in forma societaria, è parso opportuno “fare il punto della situazione” con riferimento ad un regime di bilancio comunitario derogatorio, in quanto semplificato, rispetto all’ordinario: il regime ex art. 2435 bis c.c. che il legislatore italiano denomina “bilancio in forma abbreviata”. Nello specifico, l’obiettivo di fondo che si è inteso assegnare al presente lavoro è stato quello di verificare:  come si configurassero, alla luce della nuova normativa, talune delle problematiche già sorte in passato;  se, a seguito della suddetta riforma, fossero insorte nuove problematiche da aggiungere a quelle previgenti. Segnatamente, i profili prescelti quali oggetti di indagine, colti sia nei loro essenziali aspetti evolutivi che nelle problematiche attuali, sono stati i destinatari della disciplina semplificata, i prospetti tabellar-contabili e i documenti descrittivi (Nota integrativa e Relazione sulla gestione) del bilancio c.d. “abbreviato”. La ricerca ha evidenziato la persistenza, e taluna la sopravvenienza, di molti punti di criticità relativi, fra gli altri, al campo di applicazione, al portato segnaletico, alla denominazione dell’articolo 2435-bis, al trattamento delle poste nulle e, infine, alla possibile stesura di bilanci in assetti semplificate intermedi fra la massima sintesi consentita dal regime abbreviato e la massima analisi richiesta da quello c.d. “ordinario”. Sarà pertanto, ancora una volta, rimesso agli operatori contabili redigenti bilanci in assetto abbreviato muoversi con buon senso nell’ambito degli spazi di discrezionalità lasciati aperti dalla disciplina, calibrando in tal modo la quali-quantità delle informazioni fornite. V’è da auspicare in particolare che la disciplina venga interpretata dalle imprese minori, piuttosto che come un’occasione per celare strati informativi rilevanti, come un’occasione per accelerare la leggibilità dei bilanci mediante una configurazione complessiva meglio rispondente alle loro caratteristiche dimensionali.
2004
9788879999014
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