L’articolo affronta un argomento piuttosto marginale dell’urbanistica del Novecento: la città-giardino nell’accezione tedesca. In particolare, è esaminato il caso di Staaken, la prima città-giardino commissionata dal governo Prussiano con sovvenzioni pubbliche. Realizzata su progetto di Paul Schmitthenner tra il 1914 e il 1917 a Berlino-Spandau con un linguaggio architettonico legato alla tradizione, era destinata agli operai di una fabbrica di munizioni. Il testo ne esamina i motivi d’interesse: fu costruita senza interruzioni durante la guerra - quando l’edilizia abitativa era praticamente ferma - e divenne un modello per la realizzazione degli alloggi di massa degli anni venti, oltre che un’esperienza pilota nel campo dell’industrializzazione edilizia. Per la prima volta in una città giardino furono utilizzati elementi edilizi riproducibili in serie e un numero limitato di piante-tipo per ridurre i costi di costruzione. Caratterizzata da un attento studio tipologico e da un’immagine variegata ma al tempo stesso unitaria, fu progettata senza alcuna concessione agli eccessi dell’avanguardia e rappresenta tuttora un’oasi di socialità nella compagine della grande metropoli europea. Sotto il profilo urbanistico, fu un esemplare modello di applicazione dei principi di Camillo Sitte: l’attenzione ai valori ambientali della città storica e le valenze estetiche del “pittoresco” nel disegno urbano ne fanno un caso esemplare.
Staaken 1914-17. Una pittoresca città-giardino nel cuore della metropoli
BUCCIARELLI, Piergiacomo
2007-01-01
Abstract
L’articolo affronta un argomento piuttosto marginale dell’urbanistica del Novecento: la città-giardino nell’accezione tedesca. In particolare, è esaminato il caso di Staaken, la prima città-giardino commissionata dal governo Prussiano con sovvenzioni pubbliche. Realizzata su progetto di Paul Schmitthenner tra il 1914 e il 1917 a Berlino-Spandau con un linguaggio architettonico legato alla tradizione, era destinata agli operai di una fabbrica di munizioni. Il testo ne esamina i motivi d’interesse: fu costruita senza interruzioni durante la guerra - quando l’edilizia abitativa era praticamente ferma - e divenne un modello per la realizzazione degli alloggi di massa degli anni venti, oltre che un’esperienza pilota nel campo dell’industrializzazione edilizia. Per la prima volta in una città giardino furono utilizzati elementi edilizi riproducibili in serie e un numero limitato di piante-tipo per ridurre i costi di costruzione. Caratterizzata da un attento studio tipologico e da un’immagine variegata ma al tempo stesso unitaria, fu progettata senza alcuna concessione agli eccessi dell’avanguardia e rappresenta tuttora un’oasi di socialità nella compagine della grande metropoli europea. Sotto il profilo urbanistico, fu un esemplare modello di applicazione dei principi di Camillo Sitte: l’attenzione ai valori ambientali della città storica e le valenze estetiche del “pittoresco” nel disegno urbano ne fanno un caso esemplare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.