Tra le pieghe dei diari e degli scritti privati di D'Annunzio, ma anche, a guardar bene, nelle opere creative si distingue un soggetto malinconico che predilige il rifiuto del teatro del mondo al di là delle apparenze. Un D'Annunzio diverso e forse meno sospettabile, che incarna il genio malinconico di aristotelica memoria, colto a meditare sulla pulsione di morte e di annientamento, rovescio di un'esistenza da lui stesso definita inimitabile.
D'Annunzio e la malinconia
OLIVA, Giovanni
2007-01-01
Abstract
Tra le pieghe dei diari e degli scritti privati di D'Annunzio, ma anche, a guardar bene, nelle opere creative si distingue un soggetto malinconico che predilige il rifiuto del teatro del mondo al di là delle apparenze. Un D'Annunzio diverso e forse meno sospettabile, che incarna il genio malinconico di aristotelica memoria, colto a meditare sulla pulsione di morte e di annientamento, rovescio di un'esistenza da lui stesso definita inimitabile.File in questo prodotto:
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