Il saggio si sofferma su alcuni dei temi utili all’elaborazione della cultura del confronto (come etnia, identità, tradizione, società “aperta”, diritto mite), prendendo lo spunto da una riflessione del monaco sassone Ugo da San Vittore, il quale scriveva: “La persona che trova dolce la propria terra natale è ancora un debole principiante; colui per il quale ogni terra è come la sua terra nativa è già forte; ma perfetto è colui per cui il mondo intero è una terra straniera. L’anima tenera fissa il suo amore su un luogo del mondo. La persona forte ha esteso il suo amore ad ogni luogo; l’uomo perfetto l’ha estinto”. Queste riflessioni, tanto lineari e impegnative quanto manifestamente moderne nel loro contenuto, segnalano infatti una delle più calde querelle sociologiche dell’oggi. Perché si soffermano sul ruolo delle energie esiliatiche e migranti, perché rifiutano le bardature delle identità armate, perché rinviano ad espressioni trans-culturali, perché avvicinano al pensiero della contingenza come situazione esistenziale dell’uomo della contemporaneità. Si offrono, dunque, in veste di paradigma utile per esaminare la condizione dei limiti del proprio territorio mentale e geografico o, meglio, della propria dimora metafisica ed esistenziale; per valutare il dettato dell’umanesimo critico; per impegnarsi nella disamina del rapporto identità/differenza, noi/loro, Occidente/paesi altri.

Integrazione culturale:utopia o possibilità?

SPEDICATO, Eide
2004-01-01

Abstract

Il saggio si sofferma su alcuni dei temi utili all’elaborazione della cultura del confronto (come etnia, identità, tradizione, società “aperta”, diritto mite), prendendo lo spunto da una riflessione del monaco sassone Ugo da San Vittore, il quale scriveva: “La persona che trova dolce la propria terra natale è ancora un debole principiante; colui per il quale ogni terra è come la sua terra nativa è già forte; ma perfetto è colui per cui il mondo intero è una terra straniera. L’anima tenera fissa il suo amore su un luogo del mondo. La persona forte ha esteso il suo amore ad ogni luogo; l’uomo perfetto l’ha estinto”. Queste riflessioni, tanto lineari e impegnative quanto manifestamente moderne nel loro contenuto, segnalano infatti una delle più calde querelle sociologiche dell’oggi. Perché si soffermano sul ruolo delle energie esiliatiche e migranti, perché rifiutano le bardature delle identità armate, perché rinviano ad espressioni trans-culturali, perché avvicinano al pensiero della contingenza come situazione esistenziale dell’uomo della contemporaneità. Si offrono, dunque, in veste di paradigma utile per esaminare la condizione dei limiti del proprio territorio mentale e geografico o, meglio, della propria dimora metafisica ed esistenziale; per valutare il dettato dell’umanesimo critico; per impegnarsi nella disamina del rapporto identità/differenza, noi/loro, Occidente/paesi altri.
2004
9788879996365
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/105247
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact