La pubblicazione studia la fondazione della cittadina di Ateleta durante il periodo dei sovrani francesi nel regno di Napoli in rapporto all’urbanistica coloniale in Francia e nell’Italia meridionale. Gioacchino Murat mise in opera in tutto il Regno di Napoli un vasto programma di pianificazione urbanistica, testimoniato dai decreti per la costruzione di nuovi borghi, che costituirono per la gran parte l'ampliamento di un nucleo urbano già consolidato e la prosecuzione di processi avviati da amministrazioni locali ancor prima dell'avvento del regime francese. In provincia dell'Aquila la fondazione di Ateleta si offre quale strumento di sintesi di molti dei concetti sinora espressi e di principi illuministici del tutto inediti. Nel 1811 Gioacchino Murat decreta la nascita del nuovo borgo, concedendo ai coloni di Pescocostanzo trasferiti in quel sito da circa un secolo a conservare le terre da essi stessi dissodate. L'impostazione totalmente teorica dello schema, viene presto messa in crisi dallo stato dei luoghi e dalla diffidenza dei futuri abitanti, e quindi parzialmente rivista. L’insediamento di Ateleta può essere accostato agli interventi realizzati da Napoleone in regioni della madrepatria che mostravano un'aperta ostilità nei confronti delle idee rivoluzionarie per vincere la quale egli ricorre ad un’urbanistica "politica" per creare nuove “città di Stato” in cui diffondere i “lumi” ed evitare future rivolte. In sostanza anche Ateleta è una piccola città coloniale, che utilizza schemi funzionali delle città di nuova fondazione ben conosciute prima dell’Ottocento. È però la sopravvivenza del tratto illuminista, pur schiacciato dalle necessità di carattere funzionale, che dona carattere di interesse a tale esperienza ed allo studio, specie nel rapporto tra il carattere ideale e la realtà dei luoghi e degli animi. The publication studies the foundation of the town of Ateleta during the period of the French kings in the kingdom of Naples in relation to colonial urban planning in France and Southern Italy. Joachim Murat established a vast programme of urban planning throughout the Kingdom of Naples, illustrated by the decrees for the construction of new villages, which made up much of the expansion of an already established urban core and the continuation of processes initiated by local governments even before the advent of the French regime. In the province of L’Aquila the founding of Ateleta is offered as a way of summarising many of the concepts expressed and entirely new principles of the Enlightenment. In 1811 Gioacchino Murat ordered the creation of the new village, allowing the settlers of Pescocostanzo, who had been transferred to that site for about a century to preserve the lands which they themselves had worked on. The totally theoretical planning of the scheme soon went into a state of panic due to the condition of the premises and the mistrust of future residents and was partially revised. The settlement of Ateleta can be likened to the interventions made by Napoleon in the mainland regions that show open hostility towards revolutionary ideas so that in order to win he used a policy of urban planning to create new "city states" in which to spread the "light" and avoid future riots. Essentially Ateleta was also a small colonial town, which used functional patterns of newly founded cities which were well known before the nineteenth century. However, it is the survival of the Enlightenment tract, although crushed by the need for functionality, which gives character to such an experience and to the study, especially in the relationship between the ideal character and the reality of places and feelings.
Una città di fondazione napoleonica in Abruzzo
GIANNANTONIO, Raffaele
2006-01-01
Abstract
La pubblicazione studia la fondazione della cittadina di Ateleta durante il periodo dei sovrani francesi nel regno di Napoli in rapporto all’urbanistica coloniale in Francia e nell’Italia meridionale. Gioacchino Murat mise in opera in tutto il Regno di Napoli un vasto programma di pianificazione urbanistica, testimoniato dai decreti per la costruzione di nuovi borghi, che costituirono per la gran parte l'ampliamento di un nucleo urbano già consolidato e la prosecuzione di processi avviati da amministrazioni locali ancor prima dell'avvento del regime francese. In provincia dell'Aquila la fondazione di Ateleta si offre quale strumento di sintesi di molti dei concetti sinora espressi e di principi illuministici del tutto inediti. Nel 1811 Gioacchino Murat decreta la nascita del nuovo borgo, concedendo ai coloni di Pescocostanzo trasferiti in quel sito da circa un secolo a conservare le terre da essi stessi dissodate. L'impostazione totalmente teorica dello schema, viene presto messa in crisi dallo stato dei luoghi e dalla diffidenza dei futuri abitanti, e quindi parzialmente rivista. L’insediamento di Ateleta può essere accostato agli interventi realizzati da Napoleone in regioni della madrepatria che mostravano un'aperta ostilità nei confronti delle idee rivoluzionarie per vincere la quale egli ricorre ad un’urbanistica "politica" per creare nuove “città di Stato” in cui diffondere i “lumi” ed evitare future rivolte. In sostanza anche Ateleta è una piccola città coloniale, che utilizza schemi funzionali delle città di nuova fondazione ben conosciute prima dell’Ottocento. È però la sopravvivenza del tratto illuminista, pur schiacciato dalle necessità di carattere funzionale, che dona carattere di interesse a tale esperienza ed allo studio, specie nel rapporto tra il carattere ideale e la realtà dei luoghi e degli animi. The publication studies the foundation of the town of Ateleta during the period of the French kings in the kingdom of Naples in relation to colonial urban planning in France and Southern Italy. Joachim Murat established a vast programme of urban planning throughout the Kingdom of Naples, illustrated by the decrees for the construction of new villages, which made up much of the expansion of an already established urban core and the continuation of processes initiated by local governments even before the advent of the French regime. In the province of L’Aquila the founding of Ateleta is offered as a way of summarising many of the concepts expressed and entirely new principles of the Enlightenment. In 1811 Gioacchino Murat ordered the creation of the new village, allowing the settlers of Pescocostanzo, who had been transferred to that site for about a century to preserve the lands which they themselves had worked on. The totally theoretical planning of the scheme soon went into a state of panic due to the condition of the premises and the mistrust of future residents and was partially revised. The settlement of Ateleta can be likened to the interventions made by Napoleon in the mainland regions that show open hostility towards revolutionary ideas so that in order to win he used a policy of urban planning to create new "city states" in which to spread the "light" and avoid future riots. Essentially Ateleta was also a small colonial town, which used functional patterns of newly founded cities which were well known before the nineteenth century. However, it is the survival of the Enlightenment tract, although crushed by the need for functionality, which gives character to such an experience and to the study, especially in the relationship between the ideal character and the reality of places and feelings.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.