La città è un organismo vivente, una creatura dell'uomo (forse la sua più grande creatura) realizzata nella storia proprio al fine di liberarlo dai vincoli imposti dalla natura e dai limiti dei modelli insediativi dispersi che non consentono la massimizzazione dell'interazione sociale. Se dunque la sostenibilità urbana è la sostenibilità della città in quanto tale - intesa come agglomerazione, come ambiente artificiale e come nodo di relazioni globali - ad essa dobbiamo conferire un significato ed un senso 'forte', non limitato al rispetto di certi aspetti ambientali-ecologici. Essa ci suggerisce di perseguire strategie di sostenibilità durevole attraverso un approccio centrato su azioni socio-tecniche atte sia a conservare e mantenere nel tempo l'ambiente costruito che ad innescare un processo di 'umanizzazione' (costruzione della cittadinanza, dialogo e partecipazione della gente, ecc.) dello sviluppo urbano. Di conseguenza, una definizione di sostenibilità ecologicamente durevole, nel caso urbano, va ricostruita partendo dalla città e dalla sua natura profonda che si esprime nella compresenza e nella integrazione (non dunque la prevalenza di un solo principio d'equità sociale, o di pura profittabilità o di puro equilibrio ambientale) di tre sottosistemi: quello sociale, quello economico e quello fisico-ambientale (naturale e costruito). Le risorse che vanno mantenute, curate e conservate nel tempo sono quelle naturali, quelle umane (valorizzazione delle risorse umane, della produzione industriale, della offerta di servizi e di cultura, ecc.) e quelle dell'ambiente costruito (patrimonio edilizio, infrastrutture, verde e parchi urbani, ecc.). Ecco perché la cura e la manutenzione-conservazione delle identità e delle risorse locali, come alternativa strategica del ripensamento dello spazio urbano nella sua complessità, va certamente al di là dagli aspetti economici ed ecologici, poiché investe le dinamiche, i valori storici, sociali e culturali della città. Ciò in forza dell'obsolescenza sociale e del degrado fisico che hanno investito le città europee. È in quest'ottica che la città, per definizione 'insostenibile', entra nel circuito della tensione verso obiettivi di sostenibilità, essendo, dunque, intesa come risorsa in se stessa, luogo d'espressione della cultura materiale di una civiltà, luogo in cui si intrecciano opportunità, valori, informazioni, eventi, vita economica, sociale e culturale (...).
Manutenzione e gestione sostenibile dell'ambiente urbano / a cura di Daniela Ladiana ; premessa di Michele Di Sivo
LADIANA, DANIELA
2007-01-01
Abstract
La città è un organismo vivente, una creatura dell'uomo (forse la sua più grande creatura) realizzata nella storia proprio al fine di liberarlo dai vincoli imposti dalla natura e dai limiti dei modelli insediativi dispersi che non consentono la massimizzazione dell'interazione sociale. Se dunque la sostenibilità urbana è la sostenibilità della città in quanto tale - intesa come agglomerazione, come ambiente artificiale e come nodo di relazioni globali - ad essa dobbiamo conferire un significato ed un senso 'forte', non limitato al rispetto di certi aspetti ambientali-ecologici. Essa ci suggerisce di perseguire strategie di sostenibilità durevole attraverso un approccio centrato su azioni socio-tecniche atte sia a conservare e mantenere nel tempo l'ambiente costruito che ad innescare un processo di 'umanizzazione' (costruzione della cittadinanza, dialogo e partecipazione della gente, ecc.) dello sviluppo urbano. Di conseguenza, una definizione di sostenibilità ecologicamente durevole, nel caso urbano, va ricostruita partendo dalla città e dalla sua natura profonda che si esprime nella compresenza e nella integrazione (non dunque la prevalenza di un solo principio d'equità sociale, o di pura profittabilità o di puro equilibrio ambientale) di tre sottosistemi: quello sociale, quello economico e quello fisico-ambientale (naturale e costruito). Le risorse che vanno mantenute, curate e conservate nel tempo sono quelle naturali, quelle umane (valorizzazione delle risorse umane, della produzione industriale, della offerta di servizi e di cultura, ecc.) e quelle dell'ambiente costruito (patrimonio edilizio, infrastrutture, verde e parchi urbani, ecc.). Ecco perché la cura e la manutenzione-conservazione delle identità e delle risorse locali, come alternativa strategica del ripensamento dello spazio urbano nella sua complessità, va certamente al di là dagli aspetti economici ed ecologici, poiché investe le dinamiche, i valori storici, sociali e culturali della città. Ciò in forza dell'obsolescenza sociale e del degrado fisico che hanno investito le città europee. È in quest'ottica che la città, per definizione 'insostenibile', entra nel circuito della tensione verso obiettivi di sostenibilità, essendo, dunque, intesa come risorsa in se stessa, luogo d'espressione della cultura materiale di una civiltà, luogo in cui si intrecciano opportunità, valori, informazioni, eventi, vita economica, sociale e culturale (...).File | Dimensione | Formato | |
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