Il testo ripercorre l’iter critico-progettuale che, nei diversi contributi, ha condotto al restauro della chiesa agostiniana di Cascia. Stefano D’Avino, che ha curato il progetto di consolidamento e restauro dell’edificio, ne delinea la traccia metodologica; dallo studio storico-critico, al rilievo (condotto da Giovanni Mataloni, responsabile del Laboratorio di Topografia del Dipartimento di Architettura dell’Università di Chieti-Pescara), all’interpretazione dei dati assunti dalle analisi, agli interventi posti in atto. Più specialistici gli altri contributi al volume: R. Ginanni Corradini e M. Laurenzi Tabasso espongono i risultati delle analisi chimico fisiche condotte al fine di caratterizzare i materiali costitutivi dell’edificio; a G. Francavilla e R. Ricci il compito di condurre la campagna di rilievi termografici che ha, fra l’altro, permesso di individuare le soluzioni di continuità presenti negli apparecchi murari; M. Becchis traccia un quadro del complesso palinsesto pittorico costituito dagli affreschi, riconducibili perlopiù al XV secolo, presenti nella chiesa. Ulteriore significativo contributo quello condotto da I. Miarelli Mariani, relativo al patrimonio artistico mobile che, disperso in seguito alle disposizioni ottocentesche che avevano soppresso gli ordini religiosi, è in parte stato ricollocato nel corso del restauro.
Sant'Agostino a Cascia. Storia e restauro
D'AVINO, STEFANO
2009-01-01
Abstract
Il testo ripercorre l’iter critico-progettuale che, nei diversi contributi, ha condotto al restauro della chiesa agostiniana di Cascia. Stefano D’Avino, che ha curato il progetto di consolidamento e restauro dell’edificio, ne delinea la traccia metodologica; dallo studio storico-critico, al rilievo (condotto da Giovanni Mataloni, responsabile del Laboratorio di Topografia del Dipartimento di Architettura dell’Università di Chieti-Pescara), all’interpretazione dei dati assunti dalle analisi, agli interventi posti in atto. Più specialistici gli altri contributi al volume: R. Ginanni Corradini e M. Laurenzi Tabasso espongono i risultati delle analisi chimico fisiche condotte al fine di caratterizzare i materiali costitutivi dell’edificio; a G. Francavilla e R. Ricci il compito di condurre la campagna di rilievi termografici che ha, fra l’altro, permesso di individuare le soluzioni di continuità presenti negli apparecchi murari; M. Becchis traccia un quadro del complesso palinsesto pittorico costituito dagli affreschi, riconducibili perlopiù al XV secolo, presenti nella chiesa. Ulteriore significativo contributo quello condotto da I. Miarelli Mariani, relativo al patrimonio artistico mobile che, disperso in seguito alle disposizioni ottocentesche che avevano soppresso gli ordini religiosi, è in parte stato ricollocato nel corso del restauro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.