In una particolare scrittura e su diversi registri stilistici, sono analizzati temi e forme, annotati e schedati, descritto e interpretato l’universo immaginario di un flâneur con l’ossessione del Lebenswerk e un ritratto del «filone insubrico» non ancora decifrati nelle strutture significative. In Arbasino sono decisive lettere e diari, testimonianze, interviste e reportage. Altrettanto le tecniche di lavoro (montaggio, plagio, citazioni, riscritture) e il polimorfismo dei generi, il pastiche, il mascheramento, le note e la forma circolare. In una enciclopedia frammentaria nella quale si dispiegano lo sperimentalismo narrativo, la claustrofobia (nel nesso con il viaggio come erranza e labirinto) e il cosmopolitismo, l’autobiografia e le rigure retoriche della ripetizione e dell’accumulazione, la bulimia e l’eros metaforizzato, il celibato e la temporalità, la Moda/Morte, la parodia e i fantasmi, emergono fragorosamente le antitesi e le conflittualità tra storia e antropologia, costanti e divenire storico, anarchismo e crescita illimitata, identità e piccola borghesia. Il volume è un utile strumento per i lettori odierni e offre probanti indizi per gli studiosi, risultando in effetti un referto delle «rovine» e delle macerie del lavoro intellettuale, oggi, ma anche della letterarietà eccentrica, ludica e discontinua nel regno della globalizzazione.
Forme e significati in Alberto Arbasino. Nuova edizione interamente riveduta
D'ANTUONO, Nicola
2007-01-01
Abstract
In una particolare scrittura e su diversi registri stilistici, sono analizzati temi e forme, annotati e schedati, descritto e interpretato l’universo immaginario di un flâneur con l’ossessione del Lebenswerk e un ritratto del «filone insubrico» non ancora decifrati nelle strutture significative. In Arbasino sono decisive lettere e diari, testimonianze, interviste e reportage. Altrettanto le tecniche di lavoro (montaggio, plagio, citazioni, riscritture) e il polimorfismo dei generi, il pastiche, il mascheramento, le note e la forma circolare. In una enciclopedia frammentaria nella quale si dispiegano lo sperimentalismo narrativo, la claustrofobia (nel nesso con il viaggio come erranza e labirinto) e il cosmopolitismo, l’autobiografia e le rigure retoriche della ripetizione e dell’accumulazione, la bulimia e l’eros metaforizzato, il celibato e la temporalità, la Moda/Morte, la parodia e i fantasmi, emergono fragorosamente le antitesi e le conflittualità tra storia e antropologia, costanti e divenire storico, anarchismo e crescita illimitata, identità e piccola borghesia. Il volume è un utile strumento per i lettori odierni e offre probanti indizi per gli studiosi, risultando in effetti un referto delle «rovine» e delle macerie del lavoro intellettuale, oggi, ma anche della letterarietà eccentrica, ludica e discontinua nel regno della globalizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.