Il saggio propone una rilettura in chiave drammatologica e intertestuale della tragedia di Vincenzo Monti Galeotto Manfredi (1788). Dopo aver evidenziato il carattere “sperimentale” del testo montiano e il dialogismo che lo informa, se ne esaminano genesi e fonti, tra le quali acquista particolare rilievo Othello di William Shakespeare. L’analisi delle strutture profonde, della funzione scenica e della lexis di Zambrino (il malvagio cortigiano ricalcato sul personaggio di Iago) rende visibili l’uso preminente della deissi, della retorica metalogica e di altre accorte strategie di manipolazione del linguaggio che Monti mutua dal modello shakespeariano.
“Galeotto Manfredi”. Suggestioni shakespeariane
GIAMMARCO, Anna Maria Elena
2006-01-01
Abstract
Il saggio propone una rilettura in chiave drammatologica e intertestuale della tragedia di Vincenzo Monti Galeotto Manfredi (1788). Dopo aver evidenziato il carattere “sperimentale” del testo montiano e il dialogismo che lo informa, se ne esaminano genesi e fonti, tra le quali acquista particolare rilievo Othello di William Shakespeare. L’analisi delle strutture profonde, della funzione scenica e della lexis di Zambrino (il malvagio cortigiano ricalcato sul personaggio di Iago) rende visibili l’uso preminente della deissi, della retorica metalogica e di altre accorte strategie di manipolazione del linguaggio che Monti mutua dal modello shakespeariano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.