L’articolo è incentrato sulla villa progettata da Peter Behrens per Theodor Wiegand, il maggiore archeologo dell’epoca guglielmina. Il testo ripercorre le tappe del progetto dell’edificio, focalizza le ragioni del suo distacco dalla tipologia della country house importata da Muthesius, i caratteri che l’accomunano alle case unifamiliari di Mies van der Rohe e i suoi legami col “classicismo creativo” con cui Schinkel assorbì lo spirito dell’antichità, soffermandosi sulle analogie con lo Schloss Charlottenhof. I termini che lo definiscono sono riconducibili alla volontà di ripristinare i valori etici della classicità, l’equilibrio, la misura e il contegno.

Peter Behrens e l'"etica del contegno": la villa Wiegand a Berlino-Dahlem

BUCCIARELLI, Piergiacomo
2008-01-01

Abstract

L’articolo è incentrato sulla villa progettata da Peter Behrens per Theodor Wiegand, il maggiore archeologo dell’epoca guglielmina. Il testo ripercorre le tappe del progetto dell’edificio, focalizza le ragioni del suo distacco dalla tipologia della country house importata da Muthesius, i caratteri che l’accomunano alle case unifamiliari di Mies van der Rohe e i suoi legami col “classicismo creativo” con cui Schinkel assorbì lo spirito dell’antichità, soffermandosi sulle analogie con lo Schloss Charlottenhof. I termini che lo definiscono sono riconducibili alla volontà di ripristinare i valori etici della classicità, l’equilibrio, la misura e il contegno.
2008
9788876248504
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