Il lavoro presenta uno studio che ha inteso indagare in chiave economico-aziendale il fenomeno del Conto Energia, recente sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica fotovoltaica. Nella specie, dopo aver tratteggiato i principali profili tecnico-normativi del sistema, ne viene proposta un’analisi basata su due tradizionali modelli disciplinari: il modello sistemico “azienda-ambiente generale” e la Break-Even Analysis (BEA). Il primo modello viene utilizzato, in particolare, nell’evidenziare i quadri di contesto correlabili al Conto Energia (input ambientali) e per delineare effetti di ritorno generabili sull’ambiente in ragione dell’adesione aziendale al sistema incentivante (output aziendali). Il secondo modello viene utilizzato per esplicitare taluni degli effetti gestionali osservabili, in seno alle aziende fruitrici, a seguito dell’adesione suddetta. La ricerca ha rilasciato interessanti e peculiari risultanze fra le quali si ricordano le seguenti: - dallo studio di selezionati input ambientali normativi ed economico-generali sono emerse, da un lato, sostanziali differenze, ma non incompatibilità, tra i quadri normativi generale e specifico e, dall’altro, un’evidente esiguità della produzione fotoelettrica italiana che apre ad ampi spazi di riconversione energetica; - dallo studio degli effetti dell’introduzione in azienda del Conto energia è emerso che la BEA può essere apprezzabilmente applicata al tema, seppure con le dovute cautele e i dovuti distinguo; - l’adozione del Conto Energia da parte di un’azienda può favorire lo sviluppo di interessanti processi culturali interni, organizzativi, costituenti naturale contraltare della ricerca di altrettanti strumenti di comunicazione esterna dei comportamenti “ambientali” tenuti dall’azienda; - lo studio degli output ambientali economico-generali indotti da un’azienda accogliente il Conto Energia (output aziendali) ha lasciato intravedere il possibile verificarsi di curiosi effetti di despecializzazione, di riconfigurazione delle gestioni c.d. ordinarie aziendali, di positive ricadute occupazionali, di occasioni miglioramento nei rapporti con gli stakeholderds e di novellate culture di bilancio. Appare perciò chiaro come il Conto Energia costituisca un “sistema di elaborazione delle condizioni ambientali” fornente all’azienda input in entrata i quali, una volta metabolizzati, provocano non pochi effetti di ritorno (output aziendali) su quello stesso ambiente generale dal quale erano scaturite le prime sollecitazioni. Anzi, è possibile affermare come esista una sorta di subsistema ambientale “cardinale” dal quale tutto muove e al quale tutto volge, direttamente o indirettamente: il subsistema dell’ambiente fisico-naturale. Ad ogni modo, e in definitiva, al di là della centralità o meno ascrivibile alle FER nei disegni strategici nazionali, è indubitabile come il sempre maggior ricorso ad esse determinerà una riconfigurazione complessiva della struttura dei fattori produttivi utilizzati dalle imprese nel senso della riscoperta di fattori da sempre a disposizione dell’uomo a sfavore della quota di fattori produttivi c.d. “classici”. Non solo, il Paese dovrà saper anche affiancare ai cambiamenti relativi alla fase della generazione anche mutamenti relativi a tutte le fasi della filiera correlata alla produzione degli impianti fotovoltaici, compresa quella del sostegno finanziario. Tali risultanze e suggeriscono quindi ulteriori spazi di ricerca disciplinari ancora inesplorati ed afferenti, ad esempio, all’approfondimento dell’uso dei modelli e alla costruzione di un algoritmo economico-aziendale di valutazione della convenienza economica e finanziaria.

Il "Conto Energia". Un'analisi economico-aziendale

DE CRISTOFARO, Tiziana
2009-01-01

Abstract

Il lavoro presenta uno studio che ha inteso indagare in chiave economico-aziendale il fenomeno del Conto Energia, recente sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica fotovoltaica. Nella specie, dopo aver tratteggiato i principali profili tecnico-normativi del sistema, ne viene proposta un’analisi basata su due tradizionali modelli disciplinari: il modello sistemico “azienda-ambiente generale” e la Break-Even Analysis (BEA). Il primo modello viene utilizzato, in particolare, nell’evidenziare i quadri di contesto correlabili al Conto Energia (input ambientali) e per delineare effetti di ritorno generabili sull’ambiente in ragione dell’adesione aziendale al sistema incentivante (output aziendali). Il secondo modello viene utilizzato per esplicitare taluni degli effetti gestionali osservabili, in seno alle aziende fruitrici, a seguito dell’adesione suddetta. La ricerca ha rilasciato interessanti e peculiari risultanze fra le quali si ricordano le seguenti: - dallo studio di selezionati input ambientali normativi ed economico-generali sono emerse, da un lato, sostanziali differenze, ma non incompatibilità, tra i quadri normativi generale e specifico e, dall’altro, un’evidente esiguità della produzione fotoelettrica italiana che apre ad ampi spazi di riconversione energetica; - dallo studio degli effetti dell’introduzione in azienda del Conto energia è emerso che la BEA può essere apprezzabilmente applicata al tema, seppure con le dovute cautele e i dovuti distinguo; - l’adozione del Conto Energia da parte di un’azienda può favorire lo sviluppo di interessanti processi culturali interni, organizzativi, costituenti naturale contraltare della ricerca di altrettanti strumenti di comunicazione esterna dei comportamenti “ambientali” tenuti dall’azienda; - lo studio degli output ambientali economico-generali indotti da un’azienda accogliente il Conto Energia (output aziendali) ha lasciato intravedere il possibile verificarsi di curiosi effetti di despecializzazione, di riconfigurazione delle gestioni c.d. ordinarie aziendali, di positive ricadute occupazionali, di occasioni miglioramento nei rapporti con gli stakeholderds e di novellate culture di bilancio. Appare perciò chiaro come il Conto Energia costituisca un “sistema di elaborazione delle condizioni ambientali” fornente all’azienda input in entrata i quali, una volta metabolizzati, provocano non pochi effetti di ritorno (output aziendali) su quello stesso ambiente generale dal quale erano scaturite le prime sollecitazioni. Anzi, è possibile affermare come esista una sorta di subsistema ambientale “cardinale” dal quale tutto muove e al quale tutto volge, direttamente o indirettamente: il subsistema dell’ambiente fisico-naturale. Ad ogni modo, e in definitiva, al di là della centralità o meno ascrivibile alle FER nei disegni strategici nazionali, è indubitabile come il sempre maggior ricorso ad esse determinerà una riconfigurazione complessiva della struttura dei fattori produttivi utilizzati dalle imprese nel senso della riscoperta di fattori da sempre a disposizione dell’uomo a sfavore della quota di fattori produttivi c.d. “classici”. Non solo, il Paese dovrà saper anche affiancare ai cambiamenti relativi alla fase della generazione anche mutamenti relativi a tutte le fasi della filiera correlata alla produzione degli impianti fotovoltaici, compresa quella del sostegno finanziario. Tali risultanze e suggeriscono quindi ulteriori spazi di ricerca disciplinari ancora inesplorati ed afferenti, ad esempio, all’approfondimento dell’uso dei modelli e alla costruzione di un algoritmo economico-aziendale di valutazione della convenienza economica e finanziaria.
2009
9788854829541
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