Daniel Defoe, rappresentante di una stagione del pensiero etico-politico moderno, è uomo di svolta tra l???aspetto del razionalismo illuministico del tempo e l???altro aspetto, solo in apparenza in contraddizione, del mistero su cui bisogna misurarsi tipico della mentalità protestante. Il suo razionalismo e la sua fede religiosa hanno una particolare convergenza nella critica istituzionale della dogmatica cattolica, in quanto dipendente dalla dottrina papale e dai principi conciliari e difendono la prospettiva di un contatto diretto con le Scritture e di una via razionale dell???uomo verso Dio. Non è possibile, tuttavia, escludere in Defoe un???interpretazione così diretta delle verità religiose quali appaiono alla coscienza, da includervi il portato delle tradizioni della coscienza popolare formatasi tra lettura personale della Bibbia e contaminazioni mondane, in cui si alternano la fede nel divino e le superstizioni, la lotta tra lo spirito razionale del bene e le forze oscure degli inferi, delle streghe, del diavolo. Tutta questa tensione ideologica e complessa è in sintonia col suo spirito di osservatore partecipe di un mondo mercantile, aperto all???avventura e al rischio dell???esplorazione, che si misura con l???insicurezza costitutiva del mondo e delle sue forze oscure, misteriose e non governabili, per quanto disponga di un faro di orientamento e di giudizio, rappresentato dallo spunto religioso e filosofeggiante dell???Illuminismo, che per lui ha valore etico, come fede in un Dio di Ragione che rivela le verità morali immesse nella coscienza. Robinson Crusoe è un grande esperimento di questa architettura di credenze e di presupposti, che si rivelano in tutte le loro tensioni tra avventura e naufragio, tra ragione e oscurità, tra mistero e riscatto, tra etica e istinto. È una simulazione mentale su quanto accada a un uomo civilizzato che si ritrovi solo su di un???isola deserta e ricostruisca la sua esperienza sulla base di tracce della sua etica e della sua cultura coscienziale, per orientarsi in un mondo precario, rischioso, in qualche maniera irreale, al punto da rendere onirica e trasfiguratrice la ragione e vive le superstizioni oscure. Defoe risulta essere figura emblematica, significativa per dare la misura della scienza e della tecnica, tra trasparenza e magia, quale appare alla mentalità illuminista che mentre esalta la ragione, ne misura anche limiti e naufragi nell???incertezza di rischio della società mercantile. Egli si muove in tensione complessa tra leggi della Natura, razionalità etica, fede nel sovrannaturale, credenze superstiziose, mentre la razionalità costruttiva del dovere, del rischio e della fatica, tenta di dar forma ad un mondo sociale pragmatico della civiltà commerciale per dominarne le dimensioni oscure e irrazionali, ma senza poter accedere al riscatto risolutivo della precarietà congiunturale e dell???esperienza quotidiana vissuta con esiti alterni. Per questo, si pone già come ponte di collegamento tra la sensibilità illuministica e quella romantica, assecondando il passaggio dell???avventura della ragione critica contaminata, se non corrosa, dalla storicità pragmatica, aprendosi verso il gusto per il misterioso, l???oscuro e il sublime che corrisponderà alla elaborazione di un???élite colta e raffinata a partire del XVIII secolo e si stempererà nel fascino romantico ma popolare per la vita trascendente e le sue manifestazioni.

Il fantastico in Robinson Crusoe. Daniel Defoe e la Ragione trasfiguratrice

SETTE, Miriam
2010-01-01

Abstract

Daniel Defoe, rappresentante di una stagione del pensiero etico-politico moderno, è uomo di svolta tra l???aspetto del razionalismo illuministico del tempo e l???altro aspetto, solo in apparenza in contraddizione, del mistero su cui bisogna misurarsi tipico della mentalità protestante. Il suo razionalismo e la sua fede religiosa hanno una particolare convergenza nella critica istituzionale della dogmatica cattolica, in quanto dipendente dalla dottrina papale e dai principi conciliari e difendono la prospettiva di un contatto diretto con le Scritture e di una via razionale dell???uomo verso Dio. Non è possibile, tuttavia, escludere in Defoe un???interpretazione così diretta delle verità religiose quali appaiono alla coscienza, da includervi il portato delle tradizioni della coscienza popolare formatasi tra lettura personale della Bibbia e contaminazioni mondane, in cui si alternano la fede nel divino e le superstizioni, la lotta tra lo spirito razionale del bene e le forze oscure degli inferi, delle streghe, del diavolo. Tutta questa tensione ideologica e complessa è in sintonia col suo spirito di osservatore partecipe di un mondo mercantile, aperto all???avventura e al rischio dell???esplorazione, che si misura con l???insicurezza costitutiva del mondo e delle sue forze oscure, misteriose e non governabili, per quanto disponga di un faro di orientamento e di giudizio, rappresentato dallo spunto religioso e filosofeggiante dell???Illuminismo, che per lui ha valore etico, come fede in un Dio di Ragione che rivela le verità morali immesse nella coscienza. Robinson Crusoe è un grande esperimento di questa architettura di credenze e di presupposti, che si rivelano in tutte le loro tensioni tra avventura e naufragio, tra ragione e oscurità, tra mistero e riscatto, tra etica e istinto. È una simulazione mentale su quanto accada a un uomo civilizzato che si ritrovi solo su di un???isola deserta e ricostruisca la sua esperienza sulla base di tracce della sua etica e della sua cultura coscienziale, per orientarsi in un mondo precario, rischioso, in qualche maniera irreale, al punto da rendere onirica e trasfiguratrice la ragione e vive le superstizioni oscure. Defoe risulta essere figura emblematica, significativa per dare la misura della scienza e della tecnica, tra trasparenza e magia, quale appare alla mentalità illuminista che mentre esalta la ragione, ne misura anche limiti e naufragi nell???incertezza di rischio della società mercantile. Egli si muove in tensione complessa tra leggi della Natura, razionalità etica, fede nel sovrannaturale, credenze superstiziose, mentre la razionalità costruttiva del dovere, del rischio e della fatica, tenta di dar forma ad un mondo sociale pragmatico della civiltà commerciale per dominarne le dimensioni oscure e irrazionali, ma senza poter accedere al riscatto risolutivo della precarietà congiunturale e dell???esperienza quotidiana vissuta con esiti alterni. Per questo, si pone già come ponte di collegamento tra la sensibilità illuministica e quella romantica, assecondando il passaggio dell???avventura della ragione critica contaminata, se non corrosa, dalla storicità pragmatica, aprendosi verso il gusto per il misterioso, l???oscuro e il sublime che corrisponderà alla elaborazione di un???élite colta e raffinata a partire del XVIII secolo e si stempererà nel fascino romantico ma popolare per la vita trascendente e le sue manifestazioni.
2010
9788843054527
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/171132
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