In questa monografia per la prima il patrimonio pittorico medievale dell'Abruzzo aquilano è stato affrontato in forma sistematica e completa. La ricerca ha delineato un panorama storico e figurativo molto articolato e composito, in termini assai diversi da quanto certi stereotipi storiografici e di comunicazione continuano a trasmettere. Ovvero l’immagine di un’area lontana e sostanzialmente isolata dai grandi poli culturali del Medioevo essenzialmente a causa della sua orografia. In realtà essa ha come poli di riferimento, con diversi livelli di aderenza a seconda delle contingenze storiche e socio-economiche, il Meridione, prima bizantino e poi gotico e la città di Roma, in accordo con le direttrici viarie. Riferimenti che nel corso dell’ultimo Trecento e del primo Quattrocento si apriranno anche verso la Toscana, Firenze e Siena in primis e quindi verso gli importanti centri settentrionali dell’arte gotica internazionale. In questo contesto così articolato sono state portate alla conoscenza della comunità scienticìfica testimonianze figurative finora inedite. Questo lavoro ha visto la luce a poco più di un anno dal terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito in modo devastante intere comunità, sconvolgendo un intero tessuto civile e culturale. Di questo tessuto, parte integrante è, naturalmente, il patrimonio artistico, amato e gelosamente custodito dagli abitanti con i quali gli autori nel corso della ricerca sono entrati in contatto e dai quali hanno ricevuto spesso utili e partecipate informazioni. Il volume, in alcuni casi, è anche una testimonianza di prima mano e con immagini inedite del "patrimonio perduto" a seguito dell'evento sismico.
La pittura medievale nell'Abruzzo aquilano
TOMEI, Alessandro
2010-01-01
Abstract
In questa monografia per la prima il patrimonio pittorico medievale dell'Abruzzo aquilano è stato affrontato in forma sistematica e completa. La ricerca ha delineato un panorama storico e figurativo molto articolato e composito, in termini assai diversi da quanto certi stereotipi storiografici e di comunicazione continuano a trasmettere. Ovvero l’immagine di un’area lontana e sostanzialmente isolata dai grandi poli culturali del Medioevo essenzialmente a causa della sua orografia. In realtà essa ha come poli di riferimento, con diversi livelli di aderenza a seconda delle contingenze storiche e socio-economiche, il Meridione, prima bizantino e poi gotico e la città di Roma, in accordo con le direttrici viarie. Riferimenti che nel corso dell’ultimo Trecento e del primo Quattrocento si apriranno anche verso la Toscana, Firenze e Siena in primis e quindi verso gli importanti centri settentrionali dell’arte gotica internazionale. In questo contesto così articolato sono state portate alla conoscenza della comunità scienticìfica testimonianze figurative finora inedite. Questo lavoro ha visto la luce a poco più di un anno dal terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito in modo devastante intere comunità, sconvolgendo un intero tessuto civile e culturale. Di questo tessuto, parte integrante è, naturalmente, il patrimonio artistico, amato e gelosamente custodito dagli abitanti con i quali gli autori nel corso della ricerca sono entrati in contatto e dai quali hanno ricevuto spesso utili e partecipate informazioni. Il volume, in alcuni casi, è anche una testimonianza di prima mano e con immagini inedite del "patrimonio perduto" a seguito dell'evento sismico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.