Il saggio, ripercorrendo analiticamente tutte le decisioni della Corte Costituzionale in tema di diritto al nome e di diritto all’immagine, ricostruisce la genesi dell’indirizzo che – rintracciando direttamente nella Costituzione, ed in particolare nell’art. 2 e nel riconoscimento dei diritti inviolabili della persona (in correlazione anche all’obiettivo primario di tutela del “pieno sviluppo della persona umana” di cui al successivo art. 3, capoverso), il loro prioritario fondamento normativo – inquadra gli stessi nel sistema di tutela costituzionale della persona umana. In tale contesto, in particolare: - analizza la tendenza ad attribuire tutela giurisdizionale al predicato nobiliare sulla base della disciplina privatistica del diritto al nome, quando esso abbia assunto, quale parte integrante del cognome, il ruolo di segno identificativo del soggetto, valutando la necessità di una comparazione fra i valori sottesi alla previsione dell’art. XIV disp.trans. Cost. (l’uguaglianza e la pari dignità sociale senza distinzione di condizioni personali e sociali di cui all’art. 3, comma 1, Cost.) e l’esigenza di tutela del diritto all’identità personale, al fine di un corretto bilanciamento; - esamina la posizione della Corte Costituzionale in ordine alla ipotizzata lesione del diritto alla identità personale derivante dall’attuale sistema di attribuzione del cognome, identificando e chiarendo le ragioni della (reiterata) dichiarazione di inammissibilità di tale questione; - vaglia i diversi modi in cui la Corte ha offerto tutela all’identità del soggetto maturata nel volgere del tempo attraverso la conservazione “del proprio segno distintivo che possiede rilevanza e autonomia proprie, e che ormai fa parte della sua soggettività come caratteristica precisa, personalissima e proiettata all’esterno”, anche in contrapposizione con quella del segno identificativo della discendenza familiare; - affronta il tema della difficile mediazione fra la protezione del diritto del singolo alla riservatezza, a sottrarre la propria immagine e gli atteggiamenti della propria vita privata agli occhi estranei, da un lato, e la protezione del diritto di informazione del pubblico, del diritto di cronaca della stampa, dall’altro.

Il diritto al nome e all'immagine

CAROTA, Lisia
2006-01-01

Abstract

Il saggio, ripercorrendo analiticamente tutte le decisioni della Corte Costituzionale in tema di diritto al nome e di diritto all’immagine, ricostruisce la genesi dell’indirizzo che – rintracciando direttamente nella Costituzione, ed in particolare nell’art. 2 e nel riconoscimento dei diritti inviolabili della persona (in correlazione anche all’obiettivo primario di tutela del “pieno sviluppo della persona umana” di cui al successivo art. 3, capoverso), il loro prioritario fondamento normativo – inquadra gli stessi nel sistema di tutela costituzionale della persona umana. In tale contesto, in particolare: - analizza la tendenza ad attribuire tutela giurisdizionale al predicato nobiliare sulla base della disciplina privatistica del diritto al nome, quando esso abbia assunto, quale parte integrante del cognome, il ruolo di segno identificativo del soggetto, valutando la necessità di una comparazione fra i valori sottesi alla previsione dell’art. XIV disp.trans. Cost. (l’uguaglianza e la pari dignità sociale senza distinzione di condizioni personali e sociali di cui all’art. 3, comma 1, Cost.) e l’esigenza di tutela del diritto all’identità personale, al fine di un corretto bilanciamento; - esamina la posizione della Corte Costituzionale in ordine alla ipotizzata lesione del diritto alla identità personale derivante dall’attuale sistema di attribuzione del cognome, identificando e chiarendo le ragioni della (reiterata) dichiarazione di inammissibilità di tale questione; - vaglia i diversi modi in cui la Corte ha offerto tutela all’identità del soggetto maturata nel volgere del tempo attraverso la conservazione “del proprio segno distintivo che possiede rilevanza e autonomia proprie, e che ormai fa parte della sua soggettività come caratteristica precisa, personalissima e proiettata all’esterno”, anche in contrapposizione con quella del segno identificativo della discendenza familiare; - affronta il tema della difficile mediazione fra la protezione del diritto del singolo alla riservatezza, a sottrarre la propria immagine e gli atteggiamenti della propria vita privata agli occhi estranei, da un lato, e la protezione del diritto di informazione del pubblico, del diritto di cronaca della stampa, dall’altro.
2006
9788849512113
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/178057
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