Il saggio ruota intorno alla categoria dell’emigrazione abruzzese come “mestiere”, e si muove all’interno di un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del ‘900. Di questo fenomeno, che è stato mille cose insieme, viene proposto un catalogo in cui lo spazio dedicato ai dati, alle dimensioni e alle destinazioni del grande e prolungato esodo che ha attraversato questa regione si affianca all’analisi del disagio di chi partiva, dei meccanismi messi in atto per sopravvivere, degli obiettivi raggiunti, degli effetti delle migrazioni nelle comunità di origine. In particolare, si ripercorrono -anche attraverso materiali biografici- gli effetti della fuga caotica dalla miseria, il contagio della febbre della Merica, le coordinate di riferimento fra padri impastoiati nella memoria del proprio paese e figli distratti ai richiami della piccola patria; si rivive il purgatorio prolungato di uomini sfruttatori di se stessi e di donne in attesa, votate a fedeltà da suore di clausura; si riscopre la sottomissione fatalistica alla fatica, alla pazienza, all’abnegazione, alla lealtà della parola data, che ha accompagnato intere generazioni di emigranti; si rileggono le pagine di una lunga, epica vicenda che ha contribuito a cambiare l’agenda economica e socio-culturale dell’Abruzzo contemporaneo.
Il mestiere di emigrante fra illusioni e rinascite. Appunti su una terra "in viaggio"
SPEDICATO, Eide
2010-01-01
Abstract
Il saggio ruota intorno alla categoria dell’emigrazione abruzzese come “mestiere”, e si muove all’interno di un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del ‘900. Di questo fenomeno, che è stato mille cose insieme, viene proposto un catalogo in cui lo spazio dedicato ai dati, alle dimensioni e alle destinazioni del grande e prolungato esodo che ha attraversato questa regione si affianca all’analisi del disagio di chi partiva, dei meccanismi messi in atto per sopravvivere, degli obiettivi raggiunti, degli effetti delle migrazioni nelle comunità di origine. In particolare, si ripercorrono -anche attraverso materiali biografici- gli effetti della fuga caotica dalla miseria, il contagio della febbre della Merica, le coordinate di riferimento fra padri impastoiati nella memoria del proprio paese e figli distratti ai richiami della piccola patria; si rivive il purgatorio prolungato di uomini sfruttatori di se stessi e di donne in attesa, votate a fedeltà da suore di clausura; si riscopre la sottomissione fatalistica alla fatica, alla pazienza, all’abnegazione, alla lealtà della parola data, che ha accompagnato intere generazioni di emigranti; si rileggono le pagine di una lunga, epica vicenda che ha contribuito a cambiare l’agenda economica e socio-culturale dell’Abruzzo contemporaneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.