Le molteplici relazioni fra l’ACQUA, l’ARCHITETTURA e l’EFFIMERO, generano un caleidoscopio di RAPPRESENTAZIONI, un’esplosione di immagini e forme che configurano spazi abitabili, fra reale e virtuale. Nella storia della rappresentazione è possibile rintracciare molte testimonianze di tale laboriosità, in cui le relazioni fra questi tre “elementi” innescano azioni visive tematiche che ne specificano di volta in volta il contesto semantico, toccando quasi tutte le declinazioni teorico-operative dell’architettura. Appare un ampio scenario di esempi, una pulsione progettuale ininterrotta nel tempo; una sorta di spontanea necessità di ordine antropologico per conformare – tra materiale e immateriale – gli spazi della vita associata e per alimentare quelli personali e intimi della mente, della psiche. Nello studio dell’architettura effimera emergono molte creatività in cui l’acqua è “sostanza” fondamentale del processo elaborativo, al di là di ogni duratura matericità e tassonomia stilistica; opere di natura interdisciplinare che toccano molte dimensioni estetico-scalari della poetica dell’effimero, riguardando numerose manifestazioni della vita associata: artistiche, commerciali, commemorative, culturali, istituzionali, ludiche, politiche, religiose, sociali, sportive, turistiche, ecc. In particolare, questo scritto e le mappe tematiche elaborate, delineano alcuni temi del disegno dello spazio effimero che alimentano il “paradossale” obiettivo di conformare l’acqua, nelle sue molteplici declinazioni, da elemento naturale a metafora e metalinguaggio pluridisciplinare. Il contributo è pubblicato in un volume (480 pagine a colori, 24 x 26 cm) curato da C. Mezzetti e M. Unali. Il volume raccoglie gli esiti della ricerca PRIN ’07 (coordinatore nazionale M. Docci) condotta dall'Unità di Ricerca dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretta fino al novembre 2008 da C. Mezzetti e, successivamente, da M. Unali.

Effimero, acqua & architettura. Dalla città analoga alla città virtuale, dal Teatro del Mondo al Blur Building

UNALI, Maurizio
2011-01-01

Abstract

Le molteplici relazioni fra l’ACQUA, l’ARCHITETTURA e l’EFFIMERO, generano un caleidoscopio di RAPPRESENTAZIONI, un’esplosione di immagini e forme che configurano spazi abitabili, fra reale e virtuale. Nella storia della rappresentazione è possibile rintracciare molte testimonianze di tale laboriosità, in cui le relazioni fra questi tre “elementi” innescano azioni visive tematiche che ne specificano di volta in volta il contesto semantico, toccando quasi tutte le declinazioni teorico-operative dell’architettura. Appare un ampio scenario di esempi, una pulsione progettuale ininterrotta nel tempo; una sorta di spontanea necessità di ordine antropologico per conformare – tra materiale e immateriale – gli spazi della vita associata e per alimentare quelli personali e intimi della mente, della psiche. Nello studio dell’architettura effimera emergono molte creatività in cui l’acqua è “sostanza” fondamentale del processo elaborativo, al di là di ogni duratura matericità e tassonomia stilistica; opere di natura interdisciplinare che toccano molte dimensioni estetico-scalari della poetica dell’effimero, riguardando numerose manifestazioni della vita associata: artistiche, commerciali, commemorative, culturali, istituzionali, ludiche, politiche, religiose, sociali, sportive, turistiche, ecc. In particolare, questo scritto e le mappe tematiche elaborate, delineano alcuni temi del disegno dello spazio effimero che alimentano il “paradossale” obiettivo di conformare l’acqua, nelle sue molteplici declinazioni, da elemento naturale a metafora e metalinguaggio pluridisciplinare. Il contributo è pubblicato in un volume (480 pagine a colori, 24 x 26 cm) curato da C. Mezzetti e M. Unali. Il volume raccoglie gli esiti della ricerca PRIN ’07 (coordinatore nazionale M. Docci) condotta dall'Unità di Ricerca dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretta fino al novembre 2008 da C. Mezzetti e, successivamente, da M. Unali.
2011
9788865140789
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/197257
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