L'articolo tratta di tutti i codici con orazioni di Cicerone appartenuti a Francesco Petrarca o apografi di manoscritti da lui posseduti e, in particolare, si sofferma su due di essi: il celebre Harl. 4927, il cui possesso da parte dell'umanista è stato oggetto di recente discussione, e l'altrettanto noto Laur. S. Croce 23 sin. 3, il cui copista è stato identificato su basi squisitamente paleografiche con Coluccio Salutati. Sulla base di nuovi elementi viene dimostrata la discendenza del primo dalla biblioteca pontificia e ribadita la probabilità di un suo contatto con Petrarca; quanto al secondo, invece, viene avanzato il dubbio dell'autografia colucciana a causa della difficoltà di accordare il contenuto del manoscritto di S. Croce con una testimonianza epistolare del cancelliere fiorentino relativa proprio alle orazioni di Cicerone.
Petrarca, Salutati e le orazioni di Cicerone
BERTE', MONICA
2012-01-01
Abstract
L'articolo tratta di tutti i codici con orazioni di Cicerone appartenuti a Francesco Petrarca o apografi di manoscritti da lui posseduti e, in particolare, si sofferma su due di essi: il celebre Harl. 4927, il cui possesso da parte dell'umanista è stato oggetto di recente discussione, e l'altrettanto noto Laur. S. Croce 23 sin. 3, il cui copista è stato identificato su basi squisitamente paleografiche con Coluccio Salutati. Sulla base di nuovi elementi viene dimostrata la discendenza del primo dalla biblioteca pontificia e ribadita la probabilità di un suo contatto con Petrarca; quanto al secondo, invece, viene avanzato il dubbio dell'autografia colucciana a causa della difficoltà di accordare il contenuto del manoscritto di S. Croce con una testimonianza epistolare del cancelliere fiorentino relativa proprio alle orazioni di Cicerone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.